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Visualizzazione dei post da luglio, 2022

Il bacio in latino

"mentre noi abbiamo una sola parola per qualunque tipo di contatto di labbra, loro [i Romani] ne avevano ben tre. Il basium ,da cui la nostra parola bacio, l’ osculum e il savium . A classificarli è Isidoro di Siviglia, un dottissimo e bacchettonissimo teologo vissuto nel Sesto secolo dopo Cristo. Il basium , sentenzia, è quello che si scambiano moglie e marito. L’ osculum è il bacino che si dà ai bambini, quello con la boccuccia che adesso spopola nei selfie. Ma con il terzo il gioco si fa duro. Il savium , infatti, è il bacio torrido degli amanti, quello che non fa prigionieri, quello che a nullo amato amar perdona. I greci lo chiamavano kataglottisma. Sembra uno scioglilingua e in realtà lo è. Perché significa proprio bacio linguale, quello che oggi chiamiamo alla francese. Ne parla già Aristofane ne Le nuvole... etc". Articolo di Marino Niola su Repubblica. 

Teognide elegie

 Aliud alios decere Θυμέ, φίλους κατὰ πάντας ἐπίστρεφε ποικίλον ἦθος, ὀργὴν συμμίσγων ἥντιν’ ἕκαστος ἔχει· πουλύπου ὀργὴν ἴσχε πολυπλόκου, ὃς ποτὶ πέτρῃ, τῇ προσομιλήσῃ, τοῖος ἰδεῖν ἐφάνη. Νῦν μὲν τῇδ’ ἐφέπου, τοτὲ δ’ ἀλλοῖος χρόα γίνου. Κρέσσων τοι σοφίη γίνεται ἀτροπίης (Teog. Eleg. 213-218). Mio cuore, non mostrarti a tutti gli amici con lo stesso carattere ma adatta il tuo comportamento a quello di ognuno di loro: fai, insomma, come il polpo dai molti tentacoli che sa nascondersi sugli scogli cui si aggrappa. Ora segui una strada, ma poi prendi un diverso atteggiamento: paga più essere saggi che intransigenti.

Saffo

 Amor, ch'a nullo amato amar perdona Καὶ γὰρ αἰ φεύγει, ταχέως διώξει, αἱ δὲ δῶρα μὴ δέκετ᾽, ἀλλὰ δώσει αἱ δὲ μὴ φίλει, ταχέως φιλήσει κοὐκ ἐθέλουσα (Saffo, fr. 1, 21-23 Voigt) Chi infatti fugge, presto sarà inseguitore; se non accetta doni, poi sarà lui a offrirli; così, se non ama, presto amerà, anche se ora si nega all’amore.

Orazio

A Leuconoe (carm. 1, 11) Non domandare quale sia la sorte che gli dèi hanno dato a me e a te, Leuconoe (non ci è dato di conoscerla), e non frugare in cabale caldee. Meglio piegarsi al vento del destno: Giove può darci ancora molti inverni o l'ultimo sarà questo, che ora sfianca il mare Tirreno rovesciandolo contro un muro di scogli. Ecco la chiave della saggezza: filtra il vino e tronca in così breve vita il lungo filo della speranza. Noi parliamo, e intanto è già fuggito il tempo che ci guarda coi suoi occhi maligni. Gusta il frutto che puoi cogliere oggi, e non attendere che sia maturo quello di domani. Al coppiere (carm. 1, 38) Odio il fasto persiano e non mi piacciono le corone intrecciate con il tiglio, ragazzo: non cercare dove sboccia      l'ultima rosa. Non voglio che ti affanni ad intrecciare altro al semplice mirto: basta il mirto a te che mesci e a me che bevo sotto      pergola folta.

Detti

  Nec scire fas est omnia Πάντα μὲν οἶδα, λέγεις, ἀτελὴς δ' ἐν πᾶσιν ὑπάρχεις· γευόμενος πάντων οὐδὲν ἔχεις ἴδιον (AP, XI, 355). Tu affermi di sapere tutto; ma tutto lo sai in modo raffazzonato: i tuoi sono assaggini del tutto, ma di tuo non c'è niente.