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Visualizzazione dei post da maggio, 2018

Profilo di Ferrer nei promessi sposi

La figura di Ferrer ne I promessi sposi di Alessandro Manzoni   Ferrer è il gran cancelliere spagnolo che a Milano sostituiva Don Gonzalo. Egli aveva imposto ai panettieri il prezzo a cui vendere il pane, ma ciò aveva aggravato la carestia e aveva dato inizio ai tumulti da parte del popolo. Egli è un politico che sa usare bene le sue doti, perché riesce a riportare per un po’ la calma tra i popolani; è   molto furbo e sa usare bene le leggi e la diplomazia e, soprattutto, le parole perché, usando sia l’italiano che lo spagnolo, riesce a far credere di essere un bravo politico a Renzo e ai tanti popolani accorsi ai forni, finge di essere disposto ad aiutare la povera gente contro i malvagi, come il vicario. Invece, il suo obiettivo è totalmente l’opposto e, infatti, prelevò e portò in salvo il vicario che rischiava di essere ucciso dal popolo inferocito.

La versione dei Persiani

Senofonte, Anabasi, II, 37-38 [37] Mετὰ  ταῦτα    ἐξῆλθον    φυλαττόμενοι    τῶν Ἑλλήνων στρατηγοὶ  μὲν  Κλεάνωρ  Ὀρχομένιος  καὶ  Σοφαίνετος Στυμφάλιος,  ξὺν  αὐτοῖς  δὲ  Ξενοφῶν  Ἀθηναῖος,  ὅπως μάθοι   τὰ  περὶ  Προξένου·   Χειρίσοφος  δὲ   ἐτύγχανεν   ἀπὼν ἐν  κώμῃ  τινὶ  ξὺν   ἄλλοις  ἐπισιτιζομένοις. [38]  ‘Eπειδὴ  δὲ ἔστησαν   εἰς  ἐπήκοον,   εἶπεν   Ἀριαῖος  τάδε.  Κλέαρχος  μέν, ὦ  ἄνδρες  Ἕλληνες,  ἐπεὶ   ἐπιορκῶν   τε   ἐφάνη   καὶ  τὰς  σπονδὰς   λύων ,   ἔχει   τὴν  δίκην   καὶ     τέθνηκε ,    Πρόξενος  δὲ  καὶ  Μένων,  ὅτι   κατήγγειλαν   αὐτοῦ  τὴν  ἐπιβουλήν,  ἐν μεγάλῃ  τιμῇ   εἰσιν .  Υμᾶς  δὲ  βασιλεὺς  τὰ  ὅπλα   ἀπαιτεῖ · αὑτοῦ  γὰρ   εἶναί  φησιν ,  ἐπείπερ  Κύρου   ἦσαν   τοῦ  ἐκείνου δούλου.  TRADUZIONE IN ITALIANO [37]    Dopo ciò uscirono, con cautela, gli strateghi dei Greci Cleanore di Orcomeno e Sofeneto di Stinfalo, con gli stessi (c'era) Senofonte l'ateniese, per conoscere la sorte di Prosseno (lett. Le cose riguardo a Prosseno). Chiris

Il cane millantatore al banchetto da Esopo

Un uomo preparava un sontuoso pranzo per invitare alcuni amici e parenti. E il suo cane chiamava un altro cane, dicendo: "O amico, vuoi pranzare insieme a me domani?". E l'altro (quello) accettò l’invito con piacere e il giorno seguente giunse a casa dell’amico, dicendo nel cuore: “Oggi mi nutrirò e mangerò fino alla sazietà". Il cuoco allora, avendolo visto mentre si avvicinava (lett. che si avvicinava) alle pentole, (lo) afferrò per un piede e subito lo lanciò fuori dalla finestra. Domandando(gli) gli amici come avesse mangiato e perchè uscisse dalla finestra, rispose: ”Ho pranzato ottimamente ma, ubriacatomi a causa dell’abbondante vino, ignoro la strada donde uscivo". E il cane millantatore e orgoglioso si allontanò per cercare un osso (come) rimedio della fame.

La letteratura francese e italiana nel Medioevo

Il Medioevo In Francia e nelle   regioni italiane (Umbria, Sicilia, Toscana si era perso l’uso del latino (usato solo come lingua scritta o parlata dalle persone più acculturate). Il popolo parlava invece le cosiddette lingue romanze (un misto di latino e della lingua dei popoli sottomessi) anche dette   VOLGARI (dal latino vulgus, "volgo, popolo"). In Francia, alla fine dell'XI secolo, cominciarono a usare il volgare anche per scrivere i testi letterari. Invece, in Italia si cominciano a scrivere opere in volgare nella metà del XIII secolo. Nell’anno Mille in tutta Europa vi era il sistema feudale : re, vassalli (rito dell’investitura, omaggio, feudo), valvassori, valvassini, guerrieri e funzionari, senza alcuna autorità centrale. L’Impero Carolingio (Francia, Germania, Nord Italia e Spagna del Nord), unificato da Carlo Magno, non durò a lungo e finì per essere frammentato. La società del Medioevo è divisa in nobiltà, clero e contadini . La religione cristiana

Carlo Magno e l'Impero Carolingio

Carlo Magno fu il più grande re del Medioevo. Ereditò il regno dal Padre Pipino il Breve. Il Papa lo chiamò in Italia in suo aiuto contro i longobardi che, guidati dal re Desiderio, avevano attaccato la Chiesa. Carlo Magno scese in Italia, sconfisse il re Desiderio e si proclamò re dei Longobardi (ma in realtà i longobardi non esistevano più). Carlo magno ebbe ottimi rapporti con il Papa e la notte di Natale  dell'800 fu proclamato Imperatore del Sacro Romano Impero dal papà Leone , per cui i l suo potere discendeva direttamente da Dio. Il papa e l'imperatore comandarono su tutta la società per tutto il medioevo: l'imperatore gestiva i territori, mentre la Chiesa gestiva le scuole e la cultura e i territori dello stato della chiesa. Sull'impero d'Oriente regnava invece una donna di nome Irene, dopo aver accecato suo figlio Costantino. Dopo numerose battaglie, nell'812 ci fu la pace tra Franchi e Bizantini con il trattato di pace di Aquisgrana. L'imper

PLURALIA TANTUM

Pluralia tantum della I declinazione I sostantivi: angustiae, -arum  (passaggio stretto) cunae, -arum  (culla) deliciae, -arum  (delizia) divitiae, -arum  (ricchezza) epulae, -arum  (banchetto) indutiae, -arum  (tregua) insidiae, -arum  (agguato) minae, -arum  (minaccia) nuptiae, -arum  (le nozze) tenebrae, -arum  (tenebre) exequiae, -arum  (esequie) reliquiae, -arum  (reliquie) Kalendae, -arum  (primo giorno del mese) I nomi di città: Athenae, -arum  (Atene) Cannae, -arum  (Canne) Cumae, -arum  (Cuma) Pisae, -arum  (Pisa) Syracusae, -arum  (Siracusa) Thebae, -arum  (Tebe) Venetiae, -arum  (Venezia) Pluralia tantum della II declinazione I sostantivi: arma, -orum  (armi, soldati, forze militari) cibaria, -orum  (il cibo) exta, -orum  (viscere) fasti, -orum  (elenchi consolari) hiberna, -orum  (accampamento invernale) inferi, -orum  (dèi inferi, oltretomba) liberi, -orum  (figli, maschi e femmine) spolia, -orum  (bottino di guerra) superi, -o

LE MOLECOLE BIOLOGICHE

Le molecole organiche presenti negli organismi viventi e rispettive funzioni. Le molecole biologiche Le molecole biologiche sono: i   carboidrati, i  lipidi, gli acidi nucleici,  le proteine, gli ormoni, le vitamine. ZUCCHERI  I carboidrati , chiamati anche glucidi, sono fra i componenti organici più abbondanti sulla Terra e rappresentano la prima sorgente di energia per gli organismi. I carboidrati possono essere semplici o complessi; i carboidrati semplici sono i monosaccaridi, seguono poi i disaccaridi, mentre quelli più complessi si distinguono in oligosaccaridi e polisaccaridi. I monosaccaridi sono i carboidrati più semplici e, a seconda del numero di atomi di carbonio, si suddividono in triosi, tetrosi, pentosi, esosi ecc. Le loro caratteristiche strutturali e la loro reattività chimica sono determinate dai gruppi funzionali che presentano, e cioè il gruppo alcolico —OH (che si trova in tutti i monosaccaridi) e il gruppo aldeidico —CHO oppure il gruppo chetonico C = O

Diogene, il filosofo vero ricco

TESTO LATINO Diogenes  Atheniensis clarissimus  philosophus, vivebat in maxima omnium rerum inopia: nam  angustiorem cupam pro domicilio habebat. Catinum ligneum tantum possidebat. Tradunt etiam eundem, cum puerulum vidit, qui manibus aquam hauriebat, statim catinum longius abiecisse. Olim imperatori Alexandro magnum humanitatis documentum praebuit. Nam Macedonum rex ad philosophum venerat eique dixerat: "Macedoniae, Graeciae et Asiae dominus sum: iure me putant totius orbis terrarum potenitissimum regem. Quoniam maxime divitiae ac infinita potestas mihi sunt, pro Diogene omnia faciam, si ipse petiverit". Constat ei statim philosophum respondisse: "hoc unum peto: locum istum paulum muta, quia solem videre non possum". TRADUZIONE IN ITALIANO  L'Ateniese Diogene, famosissimo filosofo, viveva nella più grande (massima) scarsezza (mancanza) di tutte le cose: infatti aveva per domicilio una botte  molto piccola. Possedeva soltanto un catino di legno. Tramandano a

Le doti di un buon generale

TESTO LATINO   Caesarem tradunt comem et humanum, sed etiam severum erga milites suos fuisse. Eum non milites, sed commilitones appellare suos non pigebat; saepe cum eis pedes in itinere ivit et in prima acie inter hostium tela miles pugnavit. Id eum non parum iuvit ad sibi animos suorum conciliandos. Idem tamen severum se praebebat et graviter animadvertebat in eos, qui segnes in pugna fuissent vel iussis non prompte paruissent. Milites sua consilia celare consueverat eisque interdum intempesta nocte signum pugnae vel castra movendi dare ut semper ad omnia parati essent. Id ei non paenitendum fuit: numquam enim eum defecit vigil diligentia militum. Etiam erga hostes, qui se dedissent, saepe clementiam adhibuit; arbitrabatur enim optimum imperatorem decere si humanum in victos et inermes se praebuisset. Attamen graviter consuluit in eos qui, post deditionem, perfidos se praestitissent nec datam fidem servavissent.     da Svetonio TRADUZIONE ITALIANA Tramandano che Cesare (sia stato

Discorso di T. Quinzio Capitolino

TESTO LATINO Discordia ordinum et venenum urbis huius, patrum ac plebis certamina, dum nec nobis imperii nec vobis libertatis est modus, dum taedet vos patriciorum, nos plebeiorum magistratuum, plerumque hostium animos tollunt. Pro deum fidem, quid vobis vultis? Tribunos plebis concupistis; concordiae causa concessimus. Decemviros petistis; creari passi sumus. Decemvirorum vos partaesum est; coegimus abire magistratu. Manente in eosdem privatos ira vestra, mori atque exulare nobilissimos viros honoratissimosque passi sumus. Tribunos plebis creare iterum voluistis; creavistis. Consules facere homines vestrarum partium voluistis; etsi patribus iniquum videbatur, passi sumus. Qui finis futurus sit discordiarum e vobis quaero: ecquando unam urbem habere, ecquando communem hanc esse patriam licebit? Victi nos aequiore animo quiescimus quam vos victores. Satisne est nobis vos metuendos esse? Adversus nos Aventinum capitur, adversus nos Sacer occupatur mons; Esquilias vidimus ab hoste p

Dionigi il Giovane viene cacciato in esilio

TESTO GRECO Διονυσιος, δεκα ενιαυτους αρξας των Συρακουσιων, υπο Δίωνος ηττηθεις , της μεν τυραννίδος απεστερηθη και εφυγαδευθη εκ της Σικελιας, μετα δε αλλους δεκα ενιαυτους ηκων, της πολεως αυθις εκρατησεν . Των δε πολιτων οι μεν εν τη πολει μενοντες εδουλευον τω τυραννω ουδεποτε και προτερον επιεικει γενομενω . τοτε δε υπο συμφορων απαγριωθεντι την ψυχην, οι δε βελτιστοι και γνωριμωτατοι φυγαδευθεντες ορωντες την εαυτων πολιν βλαβεισαν και την ελευθεριαν διαφθαρεισαν , εξηρχοντο εκ των Συρακουσων και επέτρεψαν εαυτους Ικετη τω των λεοντινων δυναστευοντι .  TRADUZIONE IN ITALIANO Dionigi, avendo governato per 10 anni sui Siracusani, essendo stato sconfitto da Dione, fu privato del potere ed esiliato dalla Sicilia, allora essendo giunto dopo altri 10 anni, s'impradonì di nuovo della città.Quelli dei cittadini che rimanevano in città erano assoggettati al tiranno che prima mai era stato benevolo. Allora, invece, inselvatichito nell'anima a causa delle disgrazie, altri migl