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Carlo Magno e l'Impero Carolingio

Carlo Magno fu il più grande re del Medioevo. Ereditò il regno dal Padre Pipino il Breve.

Il Papa lo chiamò in Italia in suo aiuto contro i longobardi che, guidati dal re Desiderio, avevano attaccato la Chiesa. Carlo Magno scese in Italia, sconfisse il re Desiderio e si proclamò re dei Longobardi (ma in realtà i longobardi non esistevano più).

Carlo magno ebbe ottimi rapporti con il Papa e la notte di Natale  dell'800 fu proclamato Imperatore del Sacro Romano Impero dal papà Leone , per cui i l suo potere discendeva direttamente da Dio.
Il papa e l'imperatore comandarono su tutta la società per tutto il medioevo: l'imperatore gestiva i territori, mentre la Chiesa gestiva le scuole e la cultura e i territori dello stato della chiesa.
Sull'impero d'Oriente regnava invece una donna di nome Irene, dopo aver accecato suo figlio Costantino. Dopo numerose battaglie, nell'812 ci fu la pace tra Franchi e Bizantini con il trattato di pace di Aquisgrana.
L'impero di Carlo Magno somigliava in alcuni tratti all'antico impero romano, ma era un'istituzione nuova: era più piccolo, ma comprendeva anche zone della Germania mai conquistate dai Romani. Non aveva sbocchi importanti sul mare (ma era uno stato prevalentemente continentale, ossia fatto di sole terre, senza mare), mentre i Romani avevano il dominio sul mare Mediterraneo, che chiamavano "Mare Nostrum". Carlo Magno aveva la sua sede ad Aquisgrana, mentre il papa comandava su Roma. Inoltre, L'impero carolingio era fatto da tanti popoli diversi per lingua, cultura, leggi, etnia ed istituzioni. Inoltre, non c'erano le strutture amministrative tipiche dei Romani, mancavano tutti i funzionari e i dipendenti dello Stato. Però, l'impero Carolingio era un impero CRISTIANO e proprio la Chiesa,  con le sue istituzioni e la sua struttura molto organizzata, manteneva unito tutto l'impero.

ISTITUZIONI  E SOCIETA' DELL'IMPERO CAROLINGIO
Il governo era formato dal cosiddetto palatium (palazzo), ossia dal re e dai suoi fedeli chierici e cavalieri, dai cancellieri che si occupavano delle leggi, dello Stato e della Chiesa. Importante era la figura del conte palatino, che si occupava della giustizia quando non c'era l'imperatore. Infine c'era il camerario che amministrava il patrimonio del re. Molto importanti erano le leggi "capitolari" (così chiamate perchè erano scritte in brevi capitoli) che riguardavano o tutto l'impero o solo speciali situazioni (come la guerra contro i Sassoni).

Carlo modificò anche l'economia, sostenendo il commercio e i mercati e basò tutto sulla lira, un nuovo sistema monetario. L'impero era diviso in più di 100 province, ognuna gestita da un conte, aiutato dai visconti e da giudici detti scabini. Inoltre, ai confini c'erano le cosiddette MARCHE  (come la Marca Hispanica), delle zone governate dai marchesi che si occupavano di difendere i confini dell'impero dagli invasori. A controllare i conti e marchesi erano i MISSI DOMINICI (gli inviati del Re), uno era laico e uno era un uomo di chiesa.

LE ORIGINI DEL FEUDALESIMO
L'uomo del medioevo non era un cittadino come in epoca romana, ma era soggetto al rapporto di vassallaggio, in quanto doveva essere fedele al re, ai signori più potenti, agli abati e mettersi al loro servizio. Riceveva in cambio protezione. I vassalli ricevevano il FEUDO (un terreno) dal re. Da FEUDO deriva il termine FEUDALESIMO  che indica proprio la struttura alla base dell'Impero Franco.

IL RITO DELL'INVESTITURA
 L'investitura era una cerimonia pubblica: il vassallo metteva le sue mani nelle mani del signore, poi si baciavano sulla bocca, e il suddito diventava cosi uomo (homo) del suo signore (e si parla di omaggio). Questo "patto" valeva fino alla morte e se si tradiva si parlava di FELLONIA.

 Il vassallaggio aveva più livelli:
 il re - i vassalli - i valvassori - i valvassini

LA MORTE DELLO STATO
Questa organizzazione feudale causò la morte del vecchio stato romano, perchè non esisteva più nè la giustizia nè la burocrazia che c'era stata nell'antica roma, ma vi erano solo rapporti di dipendenza e poteri privati.

LE IMMUNITA' ECCLESIASTICHE
Le chiese e i monasteri erano ricchissime e avevano tantissime proprietà, che gli venivano regalate anche da molti vassalli in punto di morte in cambio della salvezza della loro anima. La chiesa godeva di tanti privilegi (le "immunità"), non pagava le tasse  e veniva protetta dai vassalli e dagli abati.

LA SOPRAVVIVENZA DELLE CREDENZE PAGANE
Nel medioevo la gente credeva nei mostri, nei demoni e nelle streghe e allo stesso tempo credevano in dio.

LA SPIEGAZIONE CRISTIANA DEI FENOMENI SOPRANNATURALI
La chiesa diceva che era il diavolo a causare le visioni e le allucinazioni agli uomini.

IL DRAGO
Il drago era una manifestazione del demonio. L'uomo doveva combatterlo nella guerra tra il bene e il male e chi riusciva a scacciare il drago spesso diveniva un santo, come SAN MARCELLO.

LA CULTURA IN ETA' CAROLINGIA


LA FINE DEL SISTEMA DI FORMAZIONE CLASSICO
Mentre nell'antica Roma era fondamentale la cultura classica, la nuova classe dirigente non era acculturata e non amava la cultura. Furono distrutte molte biblioteche  e non si studiavano più la letteratura, l'eloquenza e la filosofia.

 IL MONOPOLIO ECCLESIASTICO DELLA CULTURA
I chierici della Chiesa erano gli unici uomini che studiavano il latino e i grandi autori della cultura romana, conoscevano i testi sacri e li spiegavano alla gente analfabeta.

CULTURA UFFICIALE E CULTURA POPOLARE
La cultura scritta apparteneva solo alla Chiesa, mentre la cultura della massa era solo orale e basata su leggende e tradizioni.  Nelle varie parti dell'Impero si parlavano diversi dialetti, da cui sono nate le lingue moderne. Uno dei primi testi scritti in volgare (la lingua del popolo) fu il GIURAMENTO DI STRASBURGO.

LA RINASCITA CAROLINGIA
Nel nono secolo  si ebbe la rinascita carolingia: migliorò l'istruzione del clero e degli uomini del governo, furono aperte tante scuole e fu recuperato lo studio del latino. La più importante scuola era la SCUOLA PALATINA, situata nel palazzo del re.

 LA DISSOLUZIONE DELL'IMPERO CAROLINGIO
Quando nell'anno 814 morì Carlo magno, il regno andò a suo figlio Ludovico il Pio. Nell'anno 840 morì anche Ludovico il Pio e il regno su diviso fra i suoi 3 figli:
 - Ludovico il Germanico ebbe la Germania
 - Lotario ebbe la parte centrale del regno
 - Carlo il calvo ebbe la Francia.
Col trattato di Strasburgo (scritto in francese e in tedesco) Ludovico il Germanico e Carlo il Calvo si allearono contro il fratello Lotario. Nel lottare fra loro, questi re si indebolirono,mentre i grandi vassalli diventavano sempre più potenti, al punto che il re Carlo il grosso fu mandato via dai vassalli. Poi nell'anno 888 salì al potere il duca Berengario (che non ebbe un grande dominio) e poi Ugo di Provenza. Alla fine il regno si frantumò in piccoli regni.

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