Dopo aver studiato attentamente i Bronzi di Riace, il professor Riccardo Partinico ha scoperto un nuovo dettaglio interessante. I suoi studi, già pubblicati nel libro “L’Identità perduta” e presentati in varie città del mondo come Los Angeles, Losanna e Tokyo, potrebbero incuriosire i visitatori del Museo Archeologico di Reggio Calabria e attirare l’attenzione di esperti di arte e storia. Il metodo usato dal professore si chiama “Anatomia Archeostatuaria”: serve a capire il vissuto delle statue attraverso la loro anatomia. Analizzando i Bronzi, si è notato che rappresentano due guerrieri in posa simile, ma con muscoli sviluppati in modo diverso e alcune particolarità fisiche. La “Statua A” ha muscoli tipici di chi ha molta forza esplosiva, con due difetti fisici: la schiena molto curva in basso e la mascella sporgente. La “Statua B” invece ha un corpo più adatto alla resistenza e presenta cinque particolarità: un dito del piede storto, il piede piatto, la schiena leggermente curv...
Il compito di ogni scienziato è diffondere cultura e condividere la conoscenza (knowledge sharing)