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Visualizzazione dei post da luglio, 2025

Renato Caccioppoli: genio e sregolatezza della matematica italiana

Biografia  Genio folle e indiscusso del Novecento scientifico italiano, Renato Caccioppoli (1904–1959) non incarnava certo l’ideale del professore modello. A lezione si esprimeva talvolta in dialetto napoletano, altre volte appariva distratto, con lo sguardo velato dall'aver bevuto un bicchiere di troppo. L’orario accademico era per lui una mera convenzione: arrivava sempre tardi, lasciava spesso l'aula prima del dovuto — sostenendo con orgoglio che un quarto d’ora di una sua lezione valeva più di due ore di un qualunque altro insegnante. Era temuto dagli studenti, che spesso ai suoi esami venivano bocciati con estrema disinvoltura. Eppure, affascinati dal suo incredibile genio, in molti seguivano con interesse le sue lezioni, anche se nella maggior parte dei casi avrebbero optato per sostenere l'esame con il professor Miranda, che insegnava gli stessi corsi negli anni alterni. Durante un esame, il suo assistente — un sacerdote di nome Savino Coronato — chiese a un esaminan...

L'amicizia nei Promessi sposi

 "Una delle più gran consolazioni di questa vita è l’amicizia; e una delle consolazioni dell’amicizia è quell’avere a cui confidare un segreto. Ora, gli amici non sono a due a due, come gli sposi; ognuno, generalmente parlando, ne ha più d’uno: il che forma una catena, di cui nessuno potrebbe trovar la fine. Quando dunque un amico si procura quella consolazione di deporre un segreto nel seno d’un altro, dà a costui la voglia di procurarsi la stessa consolazione anche lui. Lo prega, è vero, di non dir nulla a nessuno; e una tal condizione, chi la prendesse nel senso rigoroso delle parole, troncherebbe immediatamente il corso delle consolazioni. Ma la pratica generale ha voluto che obblighi soltanto a non confidare il segreto, se non a chi sia un amico ugualmente fidato, e imponendogli la stessa condizione. Così, d’amico fidato in amico fidato, il segreto gira e gira per quell’immensa catena, tanto che arriva all’orecchio di colui o di coloro a cui il primo che ha parlato intendeva ...

Ὕψος – il concetto di Sublime in greco antico

 Ὕψος – L’elevazione dello spirito Il termine greco ὕψος, tradotto come “elevatezza” o “sublimità”, evoca un’esperienza interiore potente e travolgente. Non si tratta semplicemente di grandezza visibile, ma di un impatto emotivo profondo che ci coglie di sorpresa quando siamo di fronte a eventi – fisici o spirituali – che trascendono i confini del quotidiano. In quei momenti, l’animo vibra al ritmo di ciò che è grandioso, vertiginoso, artisticamente eccelso. Un viaggio storico tra idealismo e romanticismo Nel tardo Settecento e Ottocento, il concetto di sublime trova terreno fertile in due correnti fondamentali: l’Idealismo filosofico e il Romanticismo artistico. Con lo Sturm und Drang nasce un connubio appassionato: il sublime e il romantico si fondono nella celebrazione della natura indomita, degli abissi dell’infinito e dell’emozione pura. L’estetica e il sublime secondo i filosofi L’estetica filosofica si appropria del sublime per esplorare la percezione soggettiva, specialment...