Ὕψος – L’elevazione dello spirito Il termine greco ὕψος, tradotto come “elevatezza” o “sublimità”, evoca un’esperienza interiore potente e travolgente. Non si tratta semplicemente di grandezza visibile, ma di un impatto emotivo profondo che ci coglie di sorpresa quando siamo di fronte a eventi – fisici o spirituali – che trascendono i confini del quotidiano. In quei momenti, l’animo vibra al ritmo di ciò che è grandioso, vertiginoso, artisticamente eccelso. Un viaggio storico tra idealismo e romanticismo Nel tardo Settecento e Ottocento, il concetto di sublime trova terreno fertile in due correnti fondamentali: l’Idealismo filosofico e il Romanticismo artistico. Con lo Sturm und Drang nasce un connubio appassionato: il sublime e il romantico si fondono nella celebrazione della natura indomita, degli abissi dell’infinito e dell’emozione pura. L’estetica e il sublime secondo i filosofi L’estetica filosofica si appropria del sublime per esplorare la percezione soggettiva, specialment...
Dopo aver studiato attentamente i Bronzi di Riace, il professor Riccardo Partinico ha scoperto un nuovo dettaglio interessante. I suoi studi, già pubblicati nel libro “L’Identità perduta” e presentati in varie città del mondo come Los Angeles, Losanna e Tokyo, potrebbero incuriosire i visitatori del Museo Archeologico di Reggio Calabria e attirare l’attenzione di esperti di arte e storia. Il metodo usato dal professore si chiama “Anatomia Archeostatuaria”: serve a capire il vissuto delle statue attraverso la loro anatomia. Analizzando i Bronzi, si è notato che rappresentano due guerrieri in posa simile, ma con muscoli sviluppati in modo diverso e alcune particolarità fisiche. La “Statua A” ha muscoli tipici di chi ha molta forza esplosiva, con due difetti fisici: la schiena molto curva in basso e la mascella sporgente. La “Statua B” invece ha un corpo più adatto alla resistenza e presenta cinque particolarità: un dito del piede storto, il piede piatto, la schiena leggermente curv...