La
traduzione contrastiva è usata da alcuni anni per l'insegnamento della lingua latina nelle scuole in alternativa alla tradizionale traduzione dei classici. Essa offre numerosi
vantaggi, in quanto permette all'alunno di:
1) Usare il dizionario come strumento di controllo più
che di scelta;
2) Sviluppare una capacità critica più spiccata, sia linguistica sia culturale;
3) Cogliere l’intertestualità grazie al confronto
tra le traduzioni di più autori;
4) Imparare a tradurre in modo personale, rielaborando diverse traduzioni.
Per compiere la traduzione contrastiva, occorre seguire i seguenti punti:
1) Leggere il brano in lingua originale, tenendo conto dei segni di punteggiatura;
2) Leggere le diverse traduzioni offerte;
Queste
prime due operazioni possono anche essere sincroniche, e riescono meglio ancora, se
condotte sulle singole sequenze del testo, step by step;
3) Confrontare i testi tradotti con l'originale, sottolineando le parti più
congrue all’originale e osservando di ognuno il rispetto dello stile e della ritmica;
4) Identificare
le principali differenze o contrasti tra le traduzioni: aderenza al testo,
musicalità e ritmo, aderenza all'originale, ecc;
5) Effettuare osservazioni sul lessico, sulla polisemia di
alcuni vocaboli e sui campi semantici. Es. le figure retoriche nella traduzione rispecchiano quelle del testo originale? ecc;
6) Fare una prima stesura di ogni periodo del brano e definirne il senso
complessivo, cogliere gli aspetti morfosintattici (esempi: usi di
videor; participio predicativo o congiunto o attributivo; ablativo assoluto; valore aspettuale del verbo, perfetto
iterativo), stilistici (figure retoriche: anafora; anastrofe, ecc) ed individuare le
libertà espressive delle varie traduzioni, sia semantiche sia sintattiche.
7) Realizzare una traduzione mediata da quelle offerte, e
successivamente elaborare un'ulteriore traduzione personale ed autonoma: unire i frammenti delle varie traduzioni, integrarli o sostituirli con
altre soluzioni scelte in prima persona dallo studente, realizzare una traduzione quanto
più simile possibile all’originale, sia nel significato sia nel
significante = aderenza alla lettera del testo, osservanza di un preciso schema
ritmico, e nei limiti del possibile, riproduzione dello stesso ordine
frasale del componimento originale, in caso di poesia. Se possibile, cercare di mantenere in italiano il significato
figurato delle parole latine.
8) Riportare la propria riflessione sul testo e sulle traduzioni dei vari autori:
- valutazione globale delle differenze riscontrabili tra i due testi,
originale e traduzione;
- eventuali diversità semantiche,
ideologiche, pragmatiche e stilistiche;
- valutazione della traduzione: scorrevole, semplice, chiara,
convenzionale, complessa, elegante, ecc.
- eventuali inferenze dei traduttori sul testo originale.
ESEMPIO: IL PROEMIO DELL'ENEIDE (VIRGILIO)
Arma virumque cano, Troiae qui primus ab
oris
Italiam, fato profugus, Laviniaque venit
litora, multum ille et terris iactatus
et alto
vi superum saevae memorem Iunonis ob
iram;
multa quoque et bello passus, dum
conderet urbem,
inferretque deos Latio, genus unde
Latinum,
Albanique patres, atque altae moenia
Romae.
Musa, mihi causas memora, quo numine
laeso,
quidve dolens, regina deum tot volvere
casus
insignem pietate virum, tot adire
labores
impulerit. Tantaene animis caelestibus
irae?
1)
Armi canto e l’uomo che primo dai lidi di Troia
venne in Italia fuggiasco per fato e alle spiagge
lavinie,
e molto in terra e sul mare fu preda di forze divine,
per l’ira ostinata della crudele Giunone,
molto sofferse anche in guerra, finch’ebbe fondato
la sua città, portato nel Lazio i suoi dei, donde il
sangue
Latino, e i padri Albani e le mura dell’alta Roma.
Musa, tu dimmi le cause, per quale offesa divina,
per quale dolore la regina dei numi a soffrir tante
pene,
a incontrar
tante angosce condannò l’uomo pio.
Così grandi nell’animo dei celesti le ire!
Canto le armi e l’eroe
che per primo dai lidi di Troia giunse profugo per volere del fato in Italia e
alle spiagge di Lavinio, sballottato a lungo per terre e per mare per la
volontà degli dei, per l’ira ostinata della crudele Giunone, patendo molte
sventure anche in guerra, finché fondò una città e stabilì nel Lazio i Penati,
origine gloriosa della stirpe latina e albana e delle mura della gloriosa Roma.
Musa, ricordami le ragioni (di tanto penare), per quale rancore e offesa
l’inquieta regina degli dei costrinse un uomo famoso per la sua pietà a
soffrire così tanto, ad affrontare tali fatiche. Di così tanta ira sono capaci
i celesti? (letteralmente: così grande ira hanno i celesti nell’animo?)
3)
Io canto le armi e l’uomo che per primo
dalle coste di Troia
giunse in Italia, profugo per il fato, e
giunse alle spiagge
di Lavinio, molto sballottato per terra e
per mare dalla forza
degli dei supremi, per l’ira implacabile
della crudele Giunone;
e subì anche molte cose in guerra, finché
non fondò la città
e portò gli dei nel Lazio, da dove derivò la
stirpe latina,
i padri albani e le mura dell’alta Roma.
Musa, ricordami le cause, per quale offesa
divina,
o dolendosi per che motivo la regina degli
dei condannò l’uomo
insigne per la pietà a passare tante
disgrazie e ad affrontare
tante fatiche. Così grandi sono le ire
nelle anime dei celesti?
4)
Canto le armi e l'eroe, il quale per
primo dalle coste di Troia
giunse in Italia, profugo per volere del
fato, e alle spiagge
di Lavinio, egli che fu sballottato
ampiamente per terra e per mare
dalla potenza degli dei a causa dell'ira
memore della crudele Giunone;
e sopportò molto anche in guerra, pur di
fondare la città,
e portare gli dei nel Lazio, da
cui la stirpe latina,
e i padri albani, e le mura dell'alta
Roma.
Musa, ricordami le cause, per quale
volontà divina offesa,
o perché addolorata, la regina degli dei
costrinse un eroe
illustre per devozione ad affrontare
tante vicende e
a subire tante fatiche. Così profonda
l'ira nell'animo dei celesti?
5)
Canto le armi e
l'uomo che per primo dalle spiagge di Troia, esule a causa del fato, giunse in
Italia al litorale laziale, sballottato molto per terra e per mare dalla
forza/violenza ("vi" è una vox media, con doppia accezione, il secondo
termine rinforza il dubbio teologico di Virgilio) degli dei, a causa dell'ira
memore della crudele Giunone, avendo sofferto/affrontato ("passus" vox
media, il primo termine sottolinea il subire passivo del destino da parte di
Enea, il secondo rafforza l'idea di Victor Tristis) molto anche in guerra per
tutto il tempo che("dum" ha valore temporale di durata) si fosse reso
necessario alla fondazione di una città e a portare gli dei nel Lazio, da cui
sarebbero sorti la gente latina, i padri albani e le alte mura di Roma. O musa,
ricordami i motivi, per quale offesa divina e per quale dolore (dolendosi di
che cosa) la regina degli dei ha spinto un uomo famoso per la pietas a
sostenere/essere travolto da/affrontare tante vicissitudini, ad
affrontare/scontrarsi con tante fatiche (i verbi "volvere" e
"adire", nella ripetizione "tot volvere....tot adire..."
insieme creano una vox media). E' tanto grande l'ira negli animi dei
celesti(degli dei)? da Internet
Ricordati di:
• Leggere il testo latino e tutte le traduzioni che ti vengono proposte;
• Dividi in sequenze il testo latino e le traduzioni, confrontando la precisione di ogni traduzione, e selezionando e scartando di ognuna i singoli tratti non aderenti o non pertinenti;
• Componi la tua personale traduzione, basandoti sulle parti più adeguate di ogni traduzione, e poi personalizzando il tutto;
• Per avere un voto in più, aggiungi, dopo la traduzione, un commento libero, in cui chiarisci cosa ti ha spinto a scegliere quella traduzione e una tua opinione sulle altre traduzioni presentate.
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