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L’amicizia, Aristotele

Il seguente brano sull’amicizia, tratto dall’Etica Nicomachea del filosofo greco Aristotele, è stato scelto come seconda prova della Maturità 2018

Versione di greco: L’amicizia 

Aristotele, proponendosi di dare una risposta filosofica al problema fondamentale dell’etica: «che cosa sia il bene per l’uomo», affronta in questo passo il tema dell’amicizia. Per l’uomo, così come per la maggior parte degli animali, l’amicizia è condizione virtuosa, che deve necessariamente accompagnare ogni momento della vita, al punto da essere preferibile al possesso di ogni altro bene

Μετὰ δὲ ταῦτα περὶ φιλίας ἕποιτ' ἂν διελθεῖν· ἔστι γὰρ ἀρετή τις ἢ μετ' ἀρετῆς, ἔτι δ' ἀναγκαιότατον εἰς τὸν βίον. Ἄνευ γὰρ φίλων οὐδεὶς ἕλοιτ' ἂν ζῆν, ἔχων τὰ λοιπὰ ἀγαθὰ πάντα· καὶ γὰρ πλουτοῦσι καὶ ἀρχὰς καὶ δυναστείας κεκτημένοις δοκεῖ φίλων μάλιστ' εἶναι χρεία· τί γὰρ ὄφελος τῆς τοιαύτης εὐετηρίας ἀφαιρεθείσης εὐεργεσίας, ἣ γίγνεται μάλιστα καὶ ἐπαινετωτάτη πρὸς φίλους; ἢ πῶς ἂν τηρηθείη καὶ σῴζοιτ' ἄνευ φίλων; ὅσῳ γὰρ πλείων, τοσούτῳ ἐπισφαλεστέρα. Ἐν πενίᾳ τε καὶ ταῖς λοιπαῖς δυστυχίαις μόνην οἴονται καταφυγὴν εἶναι τοὺς φίλους. Καὶ νέοις δὲ πρὸς τὸ ἀναμάρτητον καὶ πρεσβυτέροις πρὸς θεραπείαν καὶ τὸ ἐλλεῖπον τῆς πράξεως δι' ἀσθένειαν βοηθείας, τοῖς τ' ἐν ἀκμῇ πρὸς τὰς καλὰς πράξεις· “σύν τε δύ' ἐρχομένω·” καὶ γὰρ νοῆσαι καὶ πρᾶξαι δυνατώτεροι. Φύσει τ' ἐνυπάρχειν ἔοικε πρὸς τὸ γεγεννημένον τῷ γεννήσαντι καὶ πρὸς τὸ γεννῆσαν τῷ γεννηθέντι, οὐ μόνον ἐν ἀνθρώποις ἀλλὰ καὶ ἐν ὄρνισι καὶ τοῖς πλείστοις τῶν ζῴων, καὶ τοῖς ὁμοεθνέσι πρὸς ἄλληλα, καὶ μάλιστα τοῖς ἀνθρώποις, ὅθεν τοὺς φιλανθρώπους ἐπαινοῦμεν. Ἴδοι δ' ἄν τις καὶ ἐν ταῖς πλάναις ὡς οἰκεῖον ἅπας ἄνθρωπος ἀνθρώπῳ καὶ φίλον. Ἔοικε δὲ καὶ τὰς πόλεις συνέχειν ἡ φιλία, καὶ οἱ νομοθέται μᾶλλον περὶ αὐτὴν σπουδάζειν ἢ τὴν δικαιοσύνην· ἡ γὰρ ὁμόνοια ὅμοιόν τι τῇ φιλίᾳ ἔοικεν εἶναι, ταύτης δὲ μάλιστ' ἐφίενται καὶ τὴν στάσιν ἔχθραν οὖσαν μάλιστα ἐξελαύνουσιν
ARISTOTELE (Etica Nicomachea VIII, 1155a)

Traduzione in Italiano
«Dopo di ciò, si potrebbe procedere a trattare dell’amicizia: è infatti una (τις) virtù o (si accompagna) con la virtù, e (è) assolutamente indispensabile alla vita. Senza amici, infatti, nessuno sceglierebbe di vivere, anche possedendo tutti gli altri beni; e infatti sembra che i ricchi e coloro che detengono cariche e poteri abbiano più bisogno di amici; che utilità avrebbe, infatti, una tale ricchezza, se fosse tolta la possibilità di fare del bene, che si genera soprattutto, e lodatissima, nei confronti degli amici? O come potrebbe essere protetta e salvaguardata senza amici? Quanto più essa è grande, infatti, tanto più è esposta a rischi. In povertà e anche nelle altre difficoltà si ritiene (οἴονται) che l'unico rifugio siano gli amici. E ai giovani poi è d'aiuto nel non sbagliare, ai vecchi nell'assistenza e nella mancanza dell’azione  a causa della (loro) debolezza fisica, e a coloro che sono nel pieno (delle forze) nelle nobili azioni: «Due che marciano insieme», infatti, (sono) più capaci di pensare e d'agire. E sembra che (l'amicizia) per natura sia insita nel genitore verso la prole e nella prole verso il genitore, non solo negli uomini, ma anche negli uccelli e nella maggior parte degli animali, e negli individui appartenenti alla stessa specie tra di loro, soprattutto negli uomini, ragion per cui noi lodiamo coloro che amano gli altri esseri umani ( = i filantropi). E anche nei viaggi si può osservare come ogni uomo (sia) affine e amico all'(altro) uomo. Sembra poi che l'amicizia tenga insieme anche le città, e che i legislatori si preoccupino più di essa che della giustizia: la concordia infatti sembra essere simile all'amicizia, e a questa soprattutto mirano, e la discordia soprattutto, che è una specie di inimicizia, cercano di scacciare».


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