CUM E
L’INDICATIVO
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CUM E
IL CONGIUNTIVO anche detto CUM NARRATIVO
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Distinguiamo tra CUM:
ü GENERICO o TEMPORALE = Quando, Allorché, nel tempo che
(TUTTI I TEMPI DELL’INDICATIVO, Può essere preceduto da TUNC, NUNC, EO
TEMPORE, ECC)
ü INVERSO = Quand’ecco. COL PERFETTO (Può essere preceduto da
IAM, VIX, AEGRE, NONDUM, E Può ESSERE RAFFORZATO DA REPENTE, SUBITO, ECC)
ü DICHIARATIVO = In quanto che, per il fatto che
ü COORDINATIVO = E intanto, E frattanto. Può essere
accompagnato da INTEREA, INTERIM, ECC
ü ITERATIVO = Ogni qual volta che = indica un’azione
ripetuta. Segue la LEGGE DELL’ANTERIORITA’:
·
perfetto se nella
principale c’è il presente;
·
piuccheperfetto se
nella principale c’è l’imperfetto;
·
futuro anteriore se
nella principale c’è il futuro semplice)
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TUTTI I TEMPI DEL CONGIUNTIVO, secondo le
regole della Consecutio Temporum
o se nella principale c’è un tempo principale si usa
i.
cong. presente per la
contemporaneità
ii.
cong. perfetto per
l’anteriorità
iii.
perifr. attiva (part.
fut.) con sim, sis, sit per la posteriorità
o se nella principale c’è un tempo storico si usa
i.
cong. imperfetto per la
contemporaneità
ii.
cong. piuccheperfetto
per l’anteriorità
iii.
perifr. attiva (part.
fut.) con essem, esses, esset per la
posteriorità
Si traduce implicitamente col gerundio
semplice o composto o, esplicitamente con una proposizione:
ü NARRATIVA = Mentre
ü CAUSALE = Poiché
ü CONCESSIVA = Sebbene
ü AVVERSATIVA = Mentre
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VERBA
TIMENDI
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VERBI: TIMEO, METUO, VEREOR
ESPRESSIONI verbali: TIMOR EST, METUS EST, IN
MAGNO TIMORE SUM, PERICULUM EST
Si costruiscono con tutti I tempi del congiuntivo,
secondo le regole della Consecutio Temporum:
o se nella principale c’è un tempo principale si usa
iv.
cong presente per la
contemporaneità
v.
cong perfetto per
l’anteriorità
o se nella principale c’è un tempo storico si usa
iv.
cong imperfetto per la
contemporaneità
v.
cong piuccheperfetto
per l’anteriorità.
Usano:
ü ut oppure ne non =
quando si teme che NON avvenga qualcosa
ü ne = quando si teme che avvenga qualcosa
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SUPINO
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Sostantivo verbale
o all’attivo esce in –um (es.AMATUM) ed ha significato attivo
(AD AMARE)
Si usa
per rendere le proposizioni finali in dipendenza dei verbi di moto per
indicare il fine del movimento (es. Discedo CUBITUM = Vado A DORMIRE; Caesar
legatos misit amicitiam PETITUM = Cesare mandò gli ambasciatori A CHIEDERE
l’amicizia)
o al passivo esce in –u (es. AMATU) ed ha significato passivo
(AD ESSERE AMATO; AD AMARSI).
Solo i
verbi TRANSITIVI es. DICTU, FACTU, AUDITU, VISU, COGNITU.
Spesso
lo troviamo dopo gli aggettivi: IUCUNDUS, ACERBUS, FACILIS, DIFFICILIS,
INCREDIBILIS, HORRIBILIS con valore di LIMITAZIONE (= FACILIS DICTU,
DIFFICILIS FACTU =facile a dirsi, difficile a farsi)
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I complici di Catilina TESTO LATINO - S allustio, De coniuratione Catilinae, 14. In tanta tamque corrupta civitate Catilina, id quod factu facillimum erat , omnium flagitiorum atque facinorum circum se tamquam stipatorum catervas habebat . Nam quicumque impudicus adulter ganeo manu ventre pene bona patria laceraverat , quique alienum aes grande conflaverat , quo flagitium aut facinus redimeret , praeterea omnes undique parricidae sacrilegi convicti iudiciis aut pro factis iudicium timentes , ad hoc quos manus atque lingua periurio aut sanguine civili alebat , postremo omnes quos flagitium egestas conscius animus exagitabat , ii Catilinae proximi familiaresque erant . Quod si quis etiam a culpa vacuus in amicitiam eius inciderat , cotidiano usu atque illecebris facile par similisque ceteris efficiebatur . Sed maxime adulescentium familiaritates appetebat : eorum animi molles etiam et [aetate] fluxi dolis haud difficulter capiebantur . Nam ut cuiusque studium ex aetate f...
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