Passa ai contenuti principali

il concetto di κτῆμα ἐς αἰεί

Il concetto di κτῆμα ἐς αἰεί (letto: KTEMA ES AIEI) è il prezioso insegnamento di Tucidide, storico e storiografo del V secolo a.C., spesso considerato il padre della storiografia.



 Tucidide intendeva la sua Storia del Peloponneso come un "possesso per sempre", una miniera di informazioni valide in ogni tempo e spazio, una luce che illuminasse passato, presente e futuro.

Secondo lui la storia deve avere il compito di essere UN INSEGNAMENTO PER SEMPRE, in grado di essere trasmesso e utilizzato dalle generazioni future.

Il suo concetto forgerà anche altri autori, sia nel mondo greco (Plutarco con le sue Vite parallele) , sia latino: lo storico Tito Livio mutua lo ktema es aiei in HISTORIA MAGISTRA VITAE, la storia è maestra di vita.

Dopo di lui ancora tanti sono gli autori che fanno propria la dottrina di Tucidide, un altro esempio? Machiavelli ne Il principe riprende tale insegnamento.

Lo ktema es aiei è l'insegnamento per il futuro, da tramandare al futuro per far sì 
che si possa sempre imparare dal passato.

   Vi lascio con questa bellissima frase del buon Tucidide: 

"...E forse la mia storia riuscirà, a udirla, meno dilettevole perché non vi sono elementi favolosi; ma sarà per me sufficiente che sia giudicata utile da quanti vorranno indagare la chiara e sicura realtà di ciò che in passato è avvenuto e che un giorno potrà pure avvenire, secondo l'umana vicenda, in maniera uguale o molto simile. Appunto come un acquisto per l'eternità è stata essa composta, non già da udirsi per il trionfo nella gara d'un giorno."

Il concetto di κτῆμα ἐς αἰεί non è solo un’eredità del passato, ma una guida per il futuro. In un mondo in continua evoluzione, dove le sfide e le opportunità cambiano costantemente, la storia ci offre una bussola per navigare attraverso l’incertezza.

Ricordare e riflettere sugli insegnamenti di Tucidide ci permette di comprendere meglio il presente e di preparare il terreno per un futuro più consapevole e illuminato. La storia, come un faro, illumina il nostro cammino, e il κτῆμα ἐς αἰεί di Tucidide rimane un monito eterno: imparare dal passato per costruire un domani migliore.

Commenti

  1. Veramente interessante,è il motivo, per cui , sono appassionata lettrice di antropologia, storia e geografia!

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

I complici di Catilina, Sallustio, 14 I seguaci di Catilina

I complici di Catilina  TESTO LATINO  - S allustio, De coniuratione Catilinae, 14. In tanta tamque corrupta civitate Catilina, id quod factu facillimum erat , omnium flagitiorum atque facinorum circum se tamquam stipatorum catervas habebat . Nam quicumque impudicus adulter ganeo manu ventre pene bona patria laceraverat , quique alienum aes grande conflaverat , quo flagitium aut facinus redimeret , praeterea omnes undique parricidae sacrilegi convicti iudiciis aut pro factis iudicium timentes , ad hoc quos manus atque lingua periurio aut sanguine civili alebat , postremo omnes quos flagitium egestas conscius animus exagitabat , ii Catilinae proximi familiaresque erant . Quod si quis etiam a culpa vacuus in amicitiam eius inciderat , cotidiano usu atque illecebris facile par similisque ceteris efficiebatur . Sed maxime adulescentium familiaritates appetebat : eorum animi molles etiam et [aetate] fluxi dolis haud difficulter capiebantur . Nam ut cuiusque studium ex aetate f...

MARZIALE, Per la morte della piccola Eròtion

TRADUZIONE CONTRASTIVA: MARZIALE, Per la morte della piccola Eròtion Epigramma V, 34 Hanc tibi, Fronto pater, genetrix Flaccilla, puellam oscula commendo deliciasque meas, parvola ne nigras horrescat Erotion umbras oraque Tartarei prodigiosa canis. Impletura fuit sextae modo frigora brumae, vixisset totidem ni minus illa dies. Inter tam veteres ludat lasciva patronos et nomen blaeso garriat ore meum. Mollia non rigidus caespes tegat ossa nec illi, terra, gravis fueris : non fuit illa tibi. TRADUZIONI A CONFRONTO TRADUZIONE 1 A te, babbo Frontone, a te, mamma Flaccilla, io pienamente affido questa povera bimba, oggetto dei miei baci e delle gioie mie. Cara piccina! Ch'ella non provi terrore delle Ombre, né delle orrende fauci di Cerbero infernale. Avrebbe ora compiuto il suo sesto gelido inverno, s'ella fosse vissuta altri sei giorni ancora. Oh! Fra i suoi buoni vecchi che ella giochi e ripeta i capricci, e il mio nome balbetti c...

Un comandante esorta i suoi soldati

VERSIONE DI LATINO Nondum certa Romanis victoria erat ; alia iis supererat moles. Namque multitudo Gallorum, sensum omnem damni exsuperans , integros milites  adversus victorem hostem ciebat ; steterunt que suppresso impetu Romani , et quia iterum fessis subeunda dimicatio erat et quod consul, dum inter primores incautus agitat , laevo umero materi prope traiecto , cesserat parumper ex acie. Iamque omissa cunctando victoria erat , cum consul, vulnere alligato , revectus ad prima signa, "Quid statis , milites?" inquit .«Non cum Latino Sabinoque hoste res est , quem victum armis socium ex hoste fecistis ; in beluas strinximus ferrum; hauriendus aut dandus est sanguis. Propulistis a castris, supina valle praecipites egistis , stratis corporibus hostium superstatis ; complete eadem strage campos qua montes replevistis . Nolite exspectare dum stantes vos fugiant ; inferenda sunt signa et vadendum in hostem». His adhortationibus iterum coorti , milites Romani pellunt loco primos...