A differenza della lingua italiana, il latino non fa uso degli articoli, ma i casi ci consentono di individuare la funzione logica di un sostantivo. I casi sono sei:
NOMINATIVO (NOM.) caso del soggetto, della parte nominale e del predicativo del soggetto;
GENITIVO (GEN.) caso del complemento di specificazione;
DATIVO (DAT.) caso del complemento di termine;
ACCUSATIVO (ACC.) caso del complemento oggetto e del predicativo dell'oggetto;
VOCATIVO (VOC.) caso del complemento di vocazione;
ABLATIVO (ABL.) caso dei complementi di mezzo, di causa, ecc.
L'attributo e l'apposizione seguono il caso del sostantivo a cui si riferiscono.
L'insieme dei casi si chiama declinazione. In latino ci sono cinque declinazioni. Per riconoscere a quale declinazione appartiene un nome, bisogna guardare il genitivo singolare; per questo motivo, sul vocabolario, i sostantivi sono indicati al nominativo e al genitivo.
In latino, anche se mancano gli articoli, ci sono le preposizioni semplici che, con i casi, traducono gli altri complementi.
Esempio: in villa domina est cum ancilla
Un'altra differenza tra italiano e latino riguarda il genere dei sostantivi:
in italiano, infatti, esistono due generi, il maschile ed il femminile;
in latino, invece, ad essi si aggiunge il neutro.
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