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La nascita della Repubblica a Roma

L'ultimo re di Roma, Tarquinio il superbo, fu cacciato nel 509 a.C. dai patrizi (ricchi)  ribelli  Giunio Bruto e Lucio Tarquinio Collatino,  considerati i fondatori della repubblica. Da quel momento, il potere non era più in mano a una sola persona né ereditario, ma c'erano due  consoli che venivano eletti ogni anno.  Roma ottenne così stabilità politica e cominciò a svilupparsi. A governare erano le famiglie aristocratiche (nobili),  a turno. Fondamentale fu il senato, cioè il consiglio che dei principali esponenti delle gentes patrizie (famiglie nobili). Grazie alla costituzione i plebei (persone NON nobili) poterono accedere alle cariche pubbliche, dalle quali in passato erano esclusi. Poi cominciarono le lotte tra patrizi (nobili) e plebei per avere gli stessi diritti: nel 494 a.C. i plebei fecero la cosiddetta *secessione dell'Aventino* , ossia abbandonarono Roma, si rifiutarono di lavorare la terra fino a quando i Patrizi non gli concessero i loro stessi diritti