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Tra le scene più emozionanti dell'Odissea

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Nel Libro V dell’Odissea,  Ulisse è prigioniero sull’isola di Ogigia, tenuto dalla ninfa Calipso.  Questo momento è particolarmente toccante perché mostra la profonda nostalgia di Ulisse per la sua patria, Itaca, nonostante le offerte allettanti di Calipso, inclusa l’immortalità . Ulisse piange  ogni giorno sulla riva del mare, guardando l’orizzonte e desiderando ardentemente tornare a casa. Questo desiderio di tornare a Itaca rappresenta non solo un luogo fisico, ma anche un simbolo di appartenenza e identità.   La casa, per Ulisse, è dove si trova il cuore, e senza di essa, si sente incompleto . Il messaggio potente di questa scena è che la vera felicità non risiede nelle ricchezze o nei piaceri materiali, ma nel ritrovare il proprio posto nel mondo, dove ci si sente veramente a casa.  Questo concetto è universale e risuona   profondamente con l’idea che la felicità è legata al senso di appartenenza e alla connessione con ciò che amiamo .

VIRGILIO: ENEIDE e GEORGICHE

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L'Eneide: un epos per il Principato, tra storia e mondo omerico  Il capolavoro 'nazionale' di Virgilio, l'Eneide, di argomento mitologico, aveva lo scopo di imitare le grandi opere di Omero (l'Iliade e l'Odissea) e lodare Augusto «partendo dai suoi antenati», celebrare e nobilitare le origini di Roma e le imprese gloriose della gens   Iulia e soprattutto del Princeps Ottaviano Augusto, in quanto discendente diretto dell'eroe troiano Enea, figlio della dea Venere e del troiano Anchise. Secondo un'antica leggenda molto nota ai Romani, Enea per volere del Fato era riuscito a scampare alla distruzione di Troia e, dopo lunghe peregrinazioni, aveva raggiunto il Lazio, dove aveva dato inizio a quelle che poi sarebbe diventata la più grande potenza del Mediterraneo: ROMA. Come modello per la sua opera Virgilio scelse gli Annales di Ennio, un poema epico-storico, ma per di più volle confrontarsi direttamente con Omero, per celebrare Augusto «partendo dai suoi a...

Massime Latine e greche

- Odi profanum vulgus et arceo "odio il volgo profano e lo tengo lontano" (Orazio) - Omnia si dederis oscula, pauca dabis  "Se anche mi darai tutti i tuoi baci, pochi me ne darai" (Properzio) - Veni, vidi, vici (Cesare) - Omnia vincit amor (Virgilio) - Ubi tu Gaius, ego Gaia - Verae amicitiae sempiternae sunt "Le vere amicizie sono eterne" (Cicerone) - Festina lente  “Affrettati con calma” (Augusto) - Iam ver egelidos refert tepores, iam caeli furor aequinoctalis iucundis Zephyri silescit auris . "Già la primavera riporta i miti tepori, già la furia del cielo equinoziale si placa, al soffiar giocondo di Zefiro" (Catullo) - Est modus in rebus  “C’è una misura nelle cose” (Orazio) - Amor tussisque non celatur "L'amore e la tosse non si nascondono" - “ Homines, dum docent, discunt ” (Seneca) Gliv - Pecunia non olet “I soldi non puzzano” (Vespasiano) -  Γίγνωσκε καιρὸν “Riconosci il momento giu...

L'età delle colonizzazioni e delle tirannidi

Dalla preistoria alla civiltà micenea Secondo gli antichi Greci la loro storia sarebbe incominciata nel II millennio a. C., quando sarebbero nati i semidèi, nella cosiddetta età degli eroi . Oggi sappiamo che, in realtà, l'inizio della storia dei Greci risale all' età del bronzo (2800-1100 a. C.). Verso il 2000-1800 a. C. giunsero in Grecia i primi indoeuropei, che si fusero con le popolazioni locali. La più antica civiltà sorta in Grecia fu la civiltà minoica , fiorita a Creta tra il 1900 e il 1450 a. C., una società ricca, come testimoniato dai sontuosi palazzi ritrovati durante gli scavi moderni. La civiltà micenea è, però, la prima civiltà sicuramente greca, come chiarito delle iscrizioni in lineare B ritrovate su numerose tavolette. Pertanto, la vera e propria storia greca comincia nell' età micenea . Sono stati ritrovati palazzi micenei a Micene, Pilo, Tebe e a Creta, per cui è più corretto parlare di Regni micenei. Questi regni presentavano una struttura social...