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Maturazione dell’mRNA

Negli Eucarioti, la trascrizione produce una molecola di RNA (pre-mRNA o trascritto primario o m-RNA precursore) che è molto più lunga di quella che passerà dal nucleo al citoplasma per essere tradotta (mRNA maturo). Il pre-mRNA è infatti costituito dalla trascrizione di introni (sequenze non codificanti) e di esoni (sequenze codificanti). Per poter essere trasferito dal nucleo al citoplasma ed essere tradotto, il pre-mRNA deve andare incontro a modificazioni post-trascrizionali ( maturazione o processamento dell'mRNA ): alla estremità 5’ viene aggiunto un cappuccio (CAP) mediante l’operazione di “capping”, cioè l’aggiunta di una GUANINA metilata e di due gruppi metilici (CH3) ai primi due nucleotidi; alla estremità 3’ viene aggiunta una sequenza di 50 – 250 adenine ( coda di Poly A ) in prossimità della sequenza AAUAAA posta 10 – 30 nucleootidi a monte del sito di attacco; gli introni vengono eliminati mediante l’operazione di “ splicing ”, gli esoni adiacenti vengono legat...

La struttura del DNA

Per decifrare la struttura del DNA furono essenziali i dati ottenuti, negli anni '50, da Rosalind Franklin che utilizzò la cristallografia ai raggi X per studiare campioni di DNA appositamente preparati per lei da Maurice Wilkins : Wilkins preparava campioni di DNA   con fibre orientate in modo estremamente regolare (come i cristalli). Grazie alla cristallografia, la Franklin capì che la molecola di DNA aveva una forma a elica . La composizione chimica del DNA Negli anni '50, i biochimici sapevano che il DNA era un lungo polimero fatto da 4 diversi nucleotidi. Ciascun nucleotide è a sua volta formato da: una molecola dello zucchero desossiribosio; un gruppo fosfato; una base azotata. I quattro nucleotidi differiscono tra di loro esclusivamente per la base azotata. Distinguiamo tra: basi p uriniche: adenina (A) e guanina (G) basi pirimidininiche: citosina (C) e timina (T). Nel 1950, Erwin Chargaff individuò delle costanti nella composizione del DNA: La ...

Teoria Cellulare, Cellula procariote ed eucariote

LA TEORIA CELLULARE Nel diciottesimo secolo Robert Hooke, usando un microscopio di sua invenzione, notò che il sughero e altri tessuti vegetali erano formati da piccole cavità separate da pareti; egli chiamò queste cavità «celle», cioè «piccole stanze». Il termine cellula ha assunto il suo attuale significato, cioè unità di base della materia vivente, soltanto 150 anni dopo la scoperta di Hooke. Nel 1838 Matthias J. Schleiden, un botanico tedesco, giunse alla conclusione che tutti i tessuti vegetali sono costituiti da insiemi organizzati di cellule. Nell'anno seguente lo zoologo tedesco Theodor Schwann estese le osservazioni di Schleiden ai tessuti animali e propose una base cellulare comune a tutti gli organismi viventi. Nel 1858 l’idea che tutti gli organismi fossero formati da una o più cellule assunse un significato ancora più ampio quando l’anatomopatologo tedesco Rudolf Virchow affermò che le cellule possono essere originate solo da altre cellule preesistenti. Una c...

Biologia: lo STUDIO DELLA VITA

La Biologia è lo studio della vita. Pertanto, i biologi si concentrano su evoluzione , trasmissione dell'informazione e flusso dell'energia negli organismi viventi. Un organismo vivente è in grado di nascere, crescere e svilupparsi, sfruttare il suo metabolismo per autoregolarsi, muoversi , rispondere agli stimoli provenienti dall'esterno e dall'interno, e riprodursi. Nel corso dei secoli e dei millenni, gli organismi si adattano all'ambiente e si evolvono grazie a cambiamenti nei loro geni, dovuti a mutazioni . Tutti gli esseri viventi sono costituiti da una o più cellule . Gli esseri viventi crescono e si sviluppano grazie all'aumento delle dimensioni e del numero delle loro cellule. Per metabolismo s'intende l’insieme di tutte le reazioni biochimiche che avvengono in un organismo e che sono alla base della nutrizione, della digestione, della crescita, e della trasformazione dell'energia da una forma all'altra...

GLI AMINOACIDI E LE PROTEINE

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Negli amminoacidi sono presenti i gruppi amminico e carbossilico Gli amminoacidi sono i monomeri delle proteine, i polimeri tenuti assieme dal  legame peptidico . Le proteine svolgono un ruolo biologico fondamentale nel metabolismo cellulare. Gli amminoacidi sono composti bi-funzionali, in quanto sono costituiti da due gruppi funzionali: il gruppo funzionale carbossilico (−COOH) il gruppo funzionale amminico (−NH 2 ).  I due gruppi funzionali possono essere legati allo stesso atomo di carbonio (per cui parleremo di α-amminoacidi, in quanto si indica come C- α il Carbonio che porta legato il gruppo carbossilico ) o ad atomi di carbonio diversi (per cui avremo β-amminoacidi, γ-amminoacidi in base alla lontananza dal C- α ).  Gli amminoacidi presenti negli organismi viventi, però, appartengono tutti α-amminoacidi.  Si rappresentano (tutti tranne la glicina e la prolina) con una formula generale che ne mette in evidenza la natura chirali, in quanto si ...

Le biomolecole

Le molecole organiche presenti negli organismi viventi e rispettive funzioni. I CARBOIDRATI LE CARATTERISTICHE DEI CARBOIDRATI I GLUCIDI (dal greco glucos = dolce), comunemente noti col nome di carboidrati o zuccheri , sono composti ternari (ossia formati da soli 3 elementi diversi) costituiti da carbonio C, idrogeno H e ossigeno O.  La parola Carbo -idrati deriva da lla loro formula generale (CH 2 O) n  in cui appaiono l'idrogeno e l'ossigeno legati al C in proporzione 2:1, ossia nella medesima proporzione in cui appaiono nell'acqua, e dato che in passato si pensava che venissero ottenuti aggiungendo acqua al carbonio, si attribuì loro il nome di Carboidrati.  Gli zuccheri biologicamente importanti appartengono a quattro classi: 1.       i monosaccaridi (dal greco monos = uno; σάκχαρον = saccaride = zucchero), molecole di piccole dimensioni che contengono da 3 a 7 atomi di Carbonio: il glucosio è un esempio di monosaccaride; 2....