Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta biomolecole

I VIRUS

Immagine
Cosa sono i virus? I virus sono parassiti endocellulari obbligati, poiché per completare il loro ciclo vitale devono entrare in una cellula di un altro organismo e sfruttarne i macchinari biologici.  Possono infettare qualsiasi cellula, sia essa animale, vegetale o batterica. I virus che infettano i batteri sono chiamati batteriofagi o, più brevemente, fagi (dal greco “mangiare”). Alcuni virus possono causare gravi patologie nell’uomo, negli altri animali e nelle piante, da cui deriva il nome latino “virus”, che significa “veleno”.  I virus che attaccano le cellule delle piante vengono trasmessi attraverso il morso degli insetti e possono provocare gravi danni ai raccolti. In genere, i virus delle piante non causano la morte delle piante, ma ne limitano la crescita, inducono cambiamenti di colore (come il virus del mosaico del tabacco) oppure provocano la comparsa di striature sulle foglie o sui petali, alterando la superficie fogliare. Organizzazione strutturale dei virus I v...

Maturazione dell’mRNA

Negli Eucarioti, la trascrizione produce una molecola di RNA (pre-mRNA o trascritto primario o m-RNA precursore) che è molto più lunga di quella che passerà dal nucleo al citoplasma per essere tradotta (mRNA maturo). Il pre-mRNA è infatti costituito dalla trascrizione di introni (sequenze non codificanti) e di esoni (sequenze codificanti). Per poter essere trasferito dal nucleo al citoplasma ed essere tradotto, il pre-mRNA deve andare incontro a modificazioni post-trascrizionali ( maturazione o processamento dell'mRNA ): alla estremità 5’ viene aggiunto un cappuccio (CAP) mediante l’operazione di “capping”, cioè l’aggiunta di una GUANINA metilata e di due gruppi metilici (CH3) ai primi due nucleotidi; alla estremità 3’ viene aggiunta una sequenza di 50 – 250 adenine ( coda di Poly A ) in prossimità della sequenza AAUAAA posta 10 – 30 nucleootidi a monte del sito di attacco; gli introni vengono eliminati mediante l’operazione di “ splicing ”, gli esoni adiacenti vengono legat...

LIVELLI DI ORGANIZZAZIONE DELLE PROTEINE

La struttura delle proteine viene descritta secondo quattro livelli di organizzazione strutturale: La struttura primaria si riferisce alla sequenza "lineare" degli amminoacidi. La sequenza aminoacidica viene definita dal gene che codifica per la proteina. Il gene è trascritto in un RNA messaggero (mRNA) che viene poi tradotto in proteina a livello dei ribosomi. La struttura primaria è tenuta insieme dai LEGAMI PEPTIDICI tra gli amminoacidi. La struttura secondaria è la struttura "locale" ordinata che si forma grazie ai LEGAMI IDROGENO tra i gruppi C=O e N-H dello scheletro peptidico. Es. di struttura secondaria sono l' alfa- elica ed il foglietto beta . La struttura terziaria è data dalla forma "tridimensionale" della catena polipeptidica. E' determinata dall'EFFETTO IDROFOBICO (le catene laterali degli amminoacidi non polari sono nascoste all'interno della struttura, mentre quelle polari sono esposte sulla superficie acquosa); d...

GLI AMINOACIDI E LE PROTEINE

Immagine
Negli amminoacidi sono presenti i gruppi amminico e carbossilico Gli amminoacidi sono i monomeri delle proteine, i polimeri tenuti assieme dal  legame peptidico . Le proteine svolgono un ruolo biologico fondamentale nel metabolismo cellulare. Gli amminoacidi sono composti bi-funzionali, in quanto sono costituiti da due gruppi funzionali: il gruppo funzionale carbossilico (−COOH) il gruppo funzionale amminico (−NH 2 ).  I due gruppi funzionali possono essere legati allo stesso atomo di carbonio (per cui parleremo di α-amminoacidi, in quanto si indica come C- α il Carbonio che porta legato il gruppo carbossilico ) o ad atomi di carbonio diversi (per cui avremo β-amminoacidi, γ-amminoacidi in base alla lontananza dal C- α ).  Gli amminoacidi presenti negli organismi viventi, però, appartengono tutti α-amminoacidi.  Si rappresentano (tutti tranne la glicina e la prolina) con una formula generale che ne mette in evidenza la natura chirali, in quanto si ...

Le biomolecole

Le molecole organiche presenti negli organismi viventi e rispettive funzioni. I CARBOIDRATI LE CARATTERISTICHE DEI CARBOIDRATI I GLUCIDI (dal greco glucos = dolce), comunemente noti col nome di carboidrati o zuccheri , sono composti ternari (ossia formati da soli 3 elementi diversi) costituiti da carbonio C, idrogeno H e ossigeno O.  La parola Carbo -idrati deriva da lla loro formula generale (CH 2 O) n  in cui appaiono l'idrogeno e l'ossigeno legati al C in proporzione 2:1, ossia nella medesima proporzione in cui appaiono nell'acqua, e dato che in passato si pensava che venissero ottenuti aggiungendo acqua al carbonio, si attribuì loro il nome di Carboidrati.  Gli zuccheri biologicamente importanti appartengono a quattro classi: 1.       i monosaccaridi (dal greco monos = uno; σάκχαρον = saccaride = zucchero), molecole di piccole dimensioni che contengono da 3 a 7 atomi di Carbonio: il glucosio è un esempio di monosaccaride; 2....