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L'età delle colonizzazioni e delle tirannidi

Dalla preistoria alla civiltà micenea
Secondo gli antichi Greci la loro storia sarebbe incominciata nel II millennio a. C., quando sarebbero nati i semidèi, nella cosiddetta età degli eroi. Oggi sappiamo che, in realtà, l'inizio della storia dei Greci risale all'età del bronzo (2800-1100 a. C.).
Verso il 2000-1800 a. C. giunsero in Grecia i primi indoeuropei, che si fusero con le popolazioni locali.
La più antica civiltà sorta in Grecia fu la civiltà minoica, fiorita a Creta tra il 1900 e il 1450 a. C., una società ricca, come testimoniato dai sontuosi palazzi ritrovati durante gli scavi moderni.
La civiltà micenea è, però, la prima civiltà sicuramente greca, come chiarito delle iscrizioni in lineare B ritrovate su numerose tavolette. Pertanto, la vera e propria storia greca comincia nell'età micenea. Sono stati ritrovati palazzi micenei a Micene, Pilo, Tebe e a Creta, per cui è più corretto parlare di Regni micenei. Questi regni presentavano una struttura sociale e politica ben precisa, in cui vi erano:
  • un monarca (wanax)
  • dignitari (telestai)
  • un capo dell'esercito (lawagetas)
  • varie figure intermedie
  • il popolo (damos).
Il Medioevo ellenico
I regni palaziali micenei caddero intorno al 1100 a. C. probabilmente a causa di invasioni da parte di popoli stranieri, in particolare da parte dei Dori, provenienti probabilmente dall'Illiria o dalla Grecia Nord-Occidentale. Cominciò allora un periodo privo di documenti scritti, detto "età buia" (Dark age) o Medioevo ellenico (XII-VIII secolo a. C.). In questo stesso periodo, però, i Greci iniziarono a colonizzare l'Asia Minore, portando alla nascita delle dodecapoli (Lega di 12 poleis) eolica e ionica e dell'esapoli (Lega di 6 poleis) dorica:
  • la dodecapoli (Δωδεκάπολις) eolica comprendeva: Cuma eolica, Larisa, Neontico, Temno, Cilla, Nozio, Egiressa, Pitane, Ege, Mirina, Grinio, Smirne
  • la dodecapoli (Δωδεκάπολις) ionica era costituita da: Chio, Clazomene, Colofone, Eritre, Efeso, Focea, Lebedo, Mileto, Miunte, Priene, Samo, Teo
  • l'esapoli (Ἑξάπολις) dorica era composta da: Cnido, Alicarnasso, Coo, Ialiso, Camiro, Lindo (le tre ultime nell’isola di Rodi).
Dopo la caduta dei Regni micenei, la monarchia perse il suo potere e col tempo si ebbe l'affermazione di famiglie aristocratiche locali, in cui però il re (Βασιλεύς) aveva un potere perlopiù  simbolico. Fu in questo periodo che nacquero le poleis, città organizzate socialmente e politicamente, in cui il potere veniva diviso in famiglie, a loro volta divise in fratrie e tribù.
Nell'VIII secolo a. C. arrivò una nuova scrittura alfabetica, di origine fenicia, e comparvero i primi documenti scritti:
  • le epigrafi
  • le iniziali redazioni dell'Iliade e dell'Odissea
  • le raccolte di leggi
  • le costituzioni.
Nella metà dell'VIII secolo a. C. la Grecia ebbe un forte incremento demografico e si ritrovò a dover affrontare ingenti problemi socio-economici, che spinsero la popolazione verso le lotte sociali e portarono all'inizio di una seconda colonizzazione.

L'ALTO ARCAISMO
La seconda colonizzazione fu diretta verso l'Italia (dando vita alla Magna Graecia, Μεγάλη Ἑλλάς) e la Sicilia. Le nuove poleis mantennero stretti rapporti con la madrepatria.
Cuma fu la più antica colonia greca fondata in Italia, a cui seguirono: Zancle, Reggio, Nasso, Leontini, Catania, Milazzo, Imera, Siracusa, Megare Iblea, Gela, Camarina, Selinunte, Agrigento, Sibari, Crotone, Metaponto, Taranto, Siri. Tra le varie poleis vi furono alleanze e scontri.

Le Tirannidi
Durante il VII e il VI secolo a. C., a causa della crisi dell'aristocrazia, si avvicendarono numerose tirannidi nelle città greche, diverse a seconda delle singole poleis. Le famiglie nobili delle varie città si dividevano in diverse fazioni (eterie) e miravano a ottenere la supremazia. Un uomo forte si erigeva a tiranno e dominava sul gruppo. In seguito, il tiranno si distaccava dagli altri aristocratici, conquistava la fiducia del popolo (δῆμος) e dei poveri, e s'impradroniva del potere assoluto. In particolare, l'aristocrazia si scontrava con il ceto mercantile e il ceto dei contadini.

In questo periodo cambiò anche la tattica di combattimento: dal duello singolo si passò all'oplitismo. Gli opliti erano fanti dotati di armatura che, consapevoli di essere fondamentali in guerra, reclamarono poteri sempre maggiori anche in politica.

Policrate di Samo, aiutato dal tiranno Ligdami di Nasso, si impadronì del potere sull'isola di Samo e vi regnò per circa 20 anni, permettendo all'isola di ottenere il dominio sul mare e sul commercio.

SPARTA
Una delle due più più potenti città greche fu Sparta. Aveva uno dei più antichi ordinamenti istituzionali, detto la Grande Rhetra (Μεγάλη ῥήτρα) una legge non scritta ricevuta da Licurgo da parte dell'oracolo di Delfi nell'VIII sec. a.C.
La società spartana era divisa in 3 classi sociali:
  • gli spartiati, cittadini liberi dotati di diritti politici, proprietari terrieri e sottoposti all'obbligo militare
  • i perieci, cittadini liberi privi di diritti politici, che vivevano nella periferia, lavoravano come commercianti o artigiani, e sottoposti all'obbligo militare
  • gli iloti, schiavi degli spartiati, sfruttati nella lavorazione delle terre, privi di qualsiasi diritto politico, non sottoposti all'obbligo militare
Gli spartani tra l'VIII e il VII secolo invasero la regione confinante della Messenia e, dopo due violenti conflitti, l'assoggettarono.

ATENE
Da Tèseo a Solone
Alla fine dell'età micenea il mitico eroe Tèseo realizzò il sinecismo, ossia fuse insieme numerosi villaggi rurali attici, dando vita ad Atene. 
L'arconte Solone funse da mediatore tra gli aristocratici e i contadini poveri che spesso finivano con l'indebitarsi. Egli abolì la schiavitù per debito e azzerò tutti i debiti già esistenti. Istituì l'assemblea dei 400. Inoltre, Solone ridefinì le classi di censo:
  • pentacosiomedimni: aventi una rendita annua di frumento di 500 medimni
  • cavalieri: aventi una rendita annua di frumento di 300 medimni
  • zeugiti: aventi una rendita annua di frumento di 200 medimni
  • teti: lavoratori della terra salariati.
Alla fine della sua carica, Solone non volle diventare un tiranno, ma scelse di ritirarsi a vita privata.

Pisistrato
Dopo Solone vi furono scontri tra le diverse fazioni. A prevalere fu Pisistrato, che nel 561/560 a.C. arrivò al potere, presentandosi come mediatore. Dopo 4 anni fu mandato in esilio. Pisistrato rientrò ad Atene e riconquistò il potere nel 549 a.C., ma nel 543/542 fu cacciato da Megacle. Nel 533/532 Pisistrato riconquistò il potere da vero tiranno:
  • si fece appoggiare dalle varie poleis o con uomini o con denaro
  • allestì un esercito
  • conquistò la città
  • esiliò gli Alcmeonidi
Però governò con benevolenza sul popolo. Pisistrato lasciò il potere in mano ai figli, Ippia e Ipparco. Ipparco fu assassinato, mentre Ippia fu esiliato. Così gli Alcmeonidi ripresero il potere.

Clistene e la nascita della democrazia
Gli Alcmeonidi avviarono una sostanziale riforma politica che portò alla democrazia. Clistene divise il popolo di Atene in 10 tribù a seconda della zona di provenienza. Ogni tribù forniva:
  • un battaglione di opliti
  • uno squadrone di cavalieri
  • 50 membri per il consiglio dei 500 (che sostituiva il precendente consiglio dei 400)
Per evitare la tirannide, Clistene introdusse l'ostracismo: su un frammento di terracotta (óstrakon) i membri dell'assemblea popolare scrivevano il nome di un cittadino ritenuto pericoloso per la sicurezza della polis.

LA LETTERATURA
La letteratura greca delle origini e dell'età arcaica:
  1. era policentrica, in quanto i poeti di tutte le poleis e le colonie greche componevano opere diverse. In seguito, si passò al monocentrismo, in quanto Atene divenne il centro di tutta la più importante cultura successiva
  2. era legata all'occasione, ossia i poeti componevano poesie per specifici eventi su commissione.
Una produzione aurale 
(testi prodotti e recitati senza l'aiuto della scrittura, affidato alla lettura pubblica)

In età araica le poesie erano composte oralmente e solo in seguito si passò alla forma scritta. Infatti, la scrittura fu prima persa e poi ritrovata:
  • Nel periodo minoico-miceneo si usavano varie forme di scrittura
  1. il geroglifico, ancora indecifrato
  2. il lineare A, ancora indecifrato
  3. il lineare B, sillabico (ogni segno rappresenta una sillaba), utilizzato dagli scribi nel palazzi per scrivere i documenti amministrativi, decifrato da Michael Ventris. 
  • Dopo l'invasione dorica, la scrittura scomparve
  • La scrittura riapparve nel VIII secolo, come dimostrato dalla "coppa di Nestore" e dal "vaso di Dipylon"
Col ritorno della scrittura furono anche fissate per iscritto l'Iliade e l'Odissea.

L'alfabeto greco che noi conosciamo deriva dall'alfabeto fenicio, introdotto secondo la tradizione dal re Cadmo, ma probabilmente fu acquisito durante gli scambi commerciali.

LA POESIA EPICA
L'Iliade e l'Odissea, prima di giungere alla loro redazione finale, furono state lungamente elaborate. Furono dapprima composte e tramandate oralmente, grazie agli aedi (da "ἀοιδός" = cantore) che le recivatava in pubblico.
Secondo Cicerone le due opere erano troppo perfette per cui dovevano essere state elaborate a lungo dai cosiddetti ante Homerum poetae (poeti precedenti a Omero). Secondo Erodoto, invece, Omero e Esiodo avrebbero dato inizio alla letteratura. Oggi riteniamo che ci siano stati tanti aedi, precedenti a Omero, che avrebbero composto poesie epiche orali, di cui però non ci è giunto nulla. 

Inoltre, prima di Omero vi fu la poesia lirica, come riportato nel XVIII libro dell'Iliade:
- il canto di Lino, un lamento funebre
- l'imeneo, un canto nuziale
- il peana, dedicato ad Apollo
- il ϑρῆνος (thrênos), un canto funebre.


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