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Guai ad Oltraggiare gli dei

 Testo latino  Creditum est Varronem consulem apud Cannas cum Carthaginiensibus tam infeliciter dimicavisse ob iram Iunonis, quod, cum ludos circenses aedilis faceret, in lovis Optimi Maximi tensa puerum histrionem ad divinas exuvias tenendas posuisset. Id factum, post aliquot annos memoria repeti-tum, sacrificiis expiatum est. Hercules quoque, quod eius cultus violatus erat, gravem et manifestam poenam exegisse traditur: nam cum Potitii, qui deo sacra faciebant, ad humiles servos ministerium transtulissent, auctore Appio censore, omnes puberes Potitii intra annum exstincti sunt et Appius caecus factus est. Acer etiam sui numinis vindex Apollo fuisse dicitur; qui, Carthagine a Romanis oppressa, veste aurea nudatus, egit ut (= fece sì che) sacrilegae manus abscisae invenirentur. Tra ditum est etiam non minus efficacem ultorem iniuriae fuisse filium Apollinis Aesculapium. Deus, cum Turullius praefectus ad naves faciendas succidisset lucum consecratum, eum traxit in locum quem vi...
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Un esempio di sapienza silenica

  Erodoto, VII, 45-46, 2-4 - Il pianto di Serse Ὡς δὲ ὥρα πάντα μὲν τὸν Ἑλλήσποντον ὑπὸ τῶν νεῶν ἀποκεκρυμμένον, πάσας δὲ τὰς ἀκτὰς καὶ τὰ Ἀβυδηνῶν πεδία ἐπίπλεα ἀνθρώπων, ἐνθαῦτα ὁ Ξέρξης ἑωυτὸν ἐμακάρισε, [46] μετὰ δὲ τοῦτο ἐδάκρυσε. «Quando vide tutto l’Ellesponto coperto dalle navi, tutte le coste e le pianure di Abido stracolme di uomini, allora Serse si considerò beato, ma dopo pianse».   «Ἐσῆλθε γάρ με λογισάμενον κατοικτῖραι ὡς βραχὺς εἴη ὁ πᾶς ἀνθρώπινος βίος, εἰ τούτων γε ἐόντων τοσούτων οὐδεὶς ἐς ἑκατοστὸν ἔτος περιέσται.» «Mi è venuto nel riflettere da avere pietà del fatto che è breve tutta la vita umana, se di questi che sono così tanti nessuno sopravviverà fra cento anni». Ὁ δὲ ἀμείβετο λέγων· «Ἕτερα τούτου παρὰ τὴν ζόην πεπόνθαμεν οἰκτρότερα. Ἐν γὰρ οὕτω βραχέϊ βίῳ οὐδεὶς οὕτω ἄνθρωπος ἐὼν εὐδαίμων πέφυκε, οὔτε τούτων οὔτε τῶν ἄλλων, τῷ οὐ παραστήσεται πολλάκις καὶ οὐκὶ ἅπαξ τεθνάναι βούλεσθαι μᾶλλον ἢ ζώειν. «E l’altro (Artabano) rispondeva dicendo: ...

La volpe e l'uva

 ὁ λόγος δηλοῖ ὅτι...   Il racconto dimostra che...   Ἡ ἀλώπηξ καὶ ἡ σταφυλή   Ἀλώπηξ λιμώττουσα, ὡς εἶδεν σταφυλὰς ὑψηλὰς ἐπὶ κλήματος κρεμαμένας, ἠβουλήθη αὐτῶν ἐπιτυχεῖν καὶ οὐκ ἐδύνατο. Ἀπαλλαττομένη δὲ ἔλεγεν πρὸς ἑαυτήν: «ὄμφακές εἰσιν». Ὁ λόγος δηλοῖ ὅτι πολλοὶ τῶν ἀνθρώπων, ὅταν δι' ἀδυναμίαν τῶν πραγμάτων μὴ τυγχάνωσιν, τὴν αἰτίαν ἐπ' αὐτὰ τὰ πράγματα φέρουσιν. (Αἴσωπος)   La volpe e l'uva   Una volpe affamata, vedendo dell’uva appesa a un tralcio, desiderò raggiungerla ma non ci riuscì. Allora, allontanandosi, disse tra sé: “è acerba”. Il racconto dimostra che molti uomini, quando per incapacità non ottengono le cose, ne attribuiscono la colpa alle cose stesse.  (Esopo)

Ripasso sull’uso di dum, quoad e donec

  1) Uso di  dum con il presente indicativo   La congiunzione dum viene impiegata per indicare la simultaneità tra due azioni, ossia la perfetta corrispondenza temporale tra la proposizione principale e quella subordinata. Dum haec Romae fiunt, consul in hostium fines pervenit . (Mentre questi eventi accadevano a Roma, il console giunse nel territorio nemico). 2) Uso di dum , donec e quoad nel senso di “per tutto il tempo che”   Queste congiunzioni esprimono un’azione che dura esattamente quanto quella della proposizione principale. Per questa costruzione si usa il modo indicativo e il tempo verbale della subordinata corrisponde a quello della principale. Quoad potero, perferam. (Sopporterò finché avrò la forza di farlo). 3) Uso di   dum ,  donec  e  quoad  nel significato di “fino a quando” Indica un’azione che si verifica subito dopo quella della principale. La costruzione può avvenire con: - Indicativo (azione realmente ...

Il proemio dell'Odissea in greco e traduzione in italiano

TESTO GRECO   ῎Ανδρα μοι έννεπε, Μοῦσα, πολύτροπον, ὃς μάλα πολλὰ  πλάγχθη, ἐπεὶ Τροίης ἱερὸν πτολίεθρον ἔπερσε·  πολλῶν δ᾽ ἀνθρώπων ἴδεν ἄστεα καὶ νόον ἔγνω,  πολλὰ δ᾽ ὁ γ᾽ ἐν πόντῳ πάθεν ἄλγεα ὃν κατὰ θυμόν,  5 ἀρνύμενος ἦν τε ψυχὴν καὶ νόστον ἑταίρων. ἀλλ᾽ οὐδ᾽ ὡς ἑτάρους ἐρρύσατο, ἱέμενός περ  αὐτῶν γὰρ σφετέρῃσιν ἀτασθαλίῃσιν ὄλοντο,  νήπιοι, οἱ κατὰ βοῦς Ὑπερίονος ᾿Ηελίοιο  ἤσθιον· αὐτὰρ ὁ τοῖσιν ἀφείλετο νόστιμον ἦμαρ. 10 τῶν ἁμόθεν γε, θεά, θύγατερ Διός, εἰπὲ καὶ ἡμῖν. ἔνθ᾽ ἄλλοι μὲν πάντες, ὅσοι φύγον αἰπὺν ὄλεθρον,  οἴκοι ἔσαν, πόλεμόν τε πεφευγότες ἠδὲ θάλασσαν·  τὸν δ' οἷον, νόστου κεχρημένον ἠδὲ γυναικός,  νύμφη πότνι᾽ ἔρυκε Καλυψώ, δῖα θεάων, 15 ἐν σπέεσι γλαφυροῖσι, λιλαιομένη πόσιν εἶναι.  ἀλλ᾿ ὅτε δὴ ἔτος ἦλθε περιπλομένων ἐνιαυτῶν,  τῷ οἱ ἐπεκλώσαντο θεοὶ οἰκόνδε νέεσθαι  εἰς Ἰθάκην, οὐδ᾽ ἔνθα πεφυγμένος ἦεν ἀέθλων  καὶ μετὰ οἶσι φίλοισι· θεοὶ δ᾽ ἐλέαιρον ἅπαντες 20 νόσφι Ποσειδάωνος· ὁ δ᾽ ἀσπερ...

"Ramo di mandorlo fiorito" di Van Gogh

"Vedi, amiamo l'arte giapponese, ne siamo influenzati........tutti gli impressionisti condividono questa passione."  Queste sono le parole che l'artista scrisse in una lettera al fratello Theo. Il 31 gennaio 1890, a Parigi, nasce il figlio di Theo Van Gogh e Johanna Bonger, un evento speciale per Vincent Van Gogh, che divenne il padrino del bambino. Per Vincent, l’arrivo del piccolo, che portava il suo nome, fu un momento di immensa gioia. Decise quindi di dedicargli un dipinto come segno d’affetto.   Nel febbraio dello stesso anno, mentre si trovava a Saint-Rémy in Provenza nello studio del suo medico, Vincent fu colpito dalla bellezza di un mandorlo in fiore nel giardino. L’albero, che fioriva nonostante il rigore dell’inverno, catturò la sua attenzione e gli ispirò l’idea per il regalo. Scelse proprio il ramo fiorito come soggetto della tela destinata a suo nipote.   Il 15 febbraio, Vincent scrisse alla madre di Theo: “Ho subito iniziato a lavorare a una tela...

Eratostene e la circonferenza della Terra

Oltre 2000 anni fa, un brillante pensatore greco che risiedeva in Egitto riuscì in un'impresa straordinaria: determinare con sorprendente accuratezza la circonferenza del nostro pianeta. E lo fece utilizzando solo un bastone, un’ombra e le sue conoscenze di geometria. Il suo nome era Eratostene. Eratostene, nato a Cirene (un'antica colonia greca) intorno al 276 a.C., era un uomo poliedrico: eccelleva come matematico, astronomo, geografo e filosofo. Inoltre, fu il direttore della famosa Biblioteca di Alessandria, uno dei simboli più grandi del sapere nell'antichità. Come riuscì in questo calcolo? Eratostene era a conoscenza di un fenomeno osservabile a Siene (oggi Assuan), situata nel sud dell'Egitto: durante il solstizio d'estate, a mezzogiorno, il Sole si trovava esattamente sopra la testa. Non c'erano ombre e i raggi raggiungevano direttamente il fondo dei pozzi.   Nel frattempo, ad Alessandria, situata più a nord, gli oggetti proiettavano ombre alla stessa or...