Imprese di Timoleonte (II)
TESTO LATINO
Timoleon arcem Syracusis,
quam munierat Dionysius ad urbis
obsessionem, a fundamentis disiecit, omnia cetera tyrannidis propugnacula
demolitus est. Cum magnum amorem haberet omnium Siculorum ac regnum ei illi
offerent, Timoleon noluit imperare quia maluit se diligi quam metui. Itaque, cum primum potuit, imperium
deposuit ac privatus Syracusis reliquam vitae partem vixit. Nullus autem honos
huic defuit, neque postea res ulla Syracusis gesta vel decreta est publice
sine Timoleontis sententia. Hic cum
aetate iam provectus esset, sine ullo morbo lumina oculorum amisit, sed hanc
calamitatem moderate tulit: nec eum querentem quisquam audivit nec minus
privatis publicisque rebus interfuit. Veniebat autem in
theatrum, cum ibi
concilium populi haberetur, propter valetudinem
vectus iumentis iunctis atque ita de vehiculo sententiam suam dicebat. Praeterea,
cum suas laudes audiret praedicari, dicebat
se maxime diis agere gratias
quod, cum Siciliam recreare illi constituissent, Timoleonta ducem esse
voluissent. Ad hanc hominis
excellentem bonitatem mirabiles
accesserant casus: nam
proelia maxima natali suo die Timoleon fecit omnia; itaque
eius diem natalem festum habuit
universa Sicilia.
(da Cornelio Nepote)
(da Cornelio Nepote)
TRADUZIONE
Timoleonte a Siracusa fece abbattere dalle fondamenta la rocca che Dionisio aveva fortificato per il controllo della città; demolì le restanti opere di difesa della tirannide. Pur avendo un così grande amore (da parte) di tutti i Siculi ed essi gli offrirono il regno, Timoleonte non volle comandare, poichè preferì essere amato piuttosto che essere temuto. E così, non appena potè, depose l'incarico e visse la restante parte della vita a Siracusa da privato cittadino. Nessun onore gli mancò, né in seguito a Siracusa fu affrontata e decretata pubblicamente alcuna questione, senza il parere di Timoleonte. Egli essendo già avanzato in età, senza alcuna malattia perse la vista (le luci degli occhi). E sopportò oderatamente questa sventura: nessuno lo sentì lamentarsi né partecipò di meno alle faccende private e pubbliche. Andava poi in teatro, poiché lì si teneva l'assemblea del popolo, trasportato da giumente aggiogate a causa del (suo cattivo) stato di salute e così dalla vettura diceva il suo parere. In seguito, sentendo che erano proclamate le sue lodi, diceva che egli (stesso) ringraziava soprattutto gli dei, poichè quando essi avevano deciso di ricostruire la Sicilia, avevano voluto che (proprio) Timoleonte fosse la guida. A questa eccezionale bontà dell'uomo si erano aggiunti eventi straordinari. Infatti, affrontòle grandi battaglie tutte nel giorno del suo compleanno: pertanto, tutta quanta la Sicilia considerò festivo il giorno del suo compleanno.
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