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Il Basso Medioevo e l'Alto Medioevo

LA DIFESA DEL TERRITORIO E LA NASCITA DELLE SIGNORIE FEUDALI
La riorganizzazione della società parte dal basso
Le invasioni dei Saraceni, Ungari e Normanni ebbero grande successo perché
1. non incontrarono resistenze
2. si infiltrarono in luoghi vuoti
Ci furono grandi danni materiali: saccheggi in Chiese e conventi, i campi furono abbandonati e calò la produzione di verdure e frutta, i commerci e l’artigianato entrarono in crisi. Anche la cultura fu colpita: le biblioteche furono distrutte e gli studi interrotti. 
La gente viveva nella paura. I signori feudali approfittarono di questa situazione e costruirono i castelli (incastellamento) in cui le persone potevano sentirsi al sicuro. Inoltre, i signori cominciarono a amministrare la giustizia, emanare tasse e difendere lo Stato. I contadini liberi e i piccoli proprietari dovettero sottomettersi ai signori per avere protezione ed in cambio dovevano pagare al signore le corvées, tasse in natura e denaro (i soldi servivano per costruire ponti, strade, canali e mulini).

LA DINASTIA DI SASSONIA E LA RINASCITA DELL’IMPERO
Gli Ottoni e il tentativo di ricostruire l’impero
I nobili tedeschi reagirono alle invasioni, mettendosi sotto la guida delle più potenti casate (famiglie) feudali. Enrico I di Sassonia, dopo diversi successi militari, permise a suo figlio Ottone I di ottenere la corona imperiale. Nel 962 Ottone I si recò a Roma per ricevere la corona dal Papa Giovanni XII, ma l’anno successivo sostituì il papa con Leone VIII, fedele come un vassallo.
Alla morte di Ottone I, gli succedette il figlio Ottone II che dovette affrontare la rivolta dei duchi tedeschi r poi decise di invadere il Sud Italia, ma fu sconfitto. Ottone II però morì improvvisamente lasciò il regno a suo figlio di 3 anni, Ottone III. Nel  996, Ottone III decise di fare la Renovatio Imperii (la Restaurazione dell’Impero), ossia voleva riformare la Chiesa e ricostruire l’Impero Romano. Ma nel 1001 una rivolta popolare lo costrinse a fuggire.
Nel 1002 Ottone III morì senza eredi e al suo posto salì al trono Enrico II che dovette affrontare anche la ribellione di Pavia e Milano.

LA NASCITA DELLE PRIME MONARCHIE NAZIONALI
Il conflitto tra Chiesa e Impero: la questione delle investiture
Chiesa e Impero insieme nella complessa amministrazione dei territori
Nel VI-VII secolo la Chiesa evangelizzò numerosi popoli non-cristiani e edificò monasteri e sedi vescovili. La Chiesa fu aiutata in ciò dall’Impero Carolingio. Infatti, Carlo Magno era stato incoronato a Roma la notte di Natale dell’800 da papa Leone III, per cui si strinse una forte alleanza tra Chiesa e Impero. Questo rapporto però con il tempo si incrinò, in quanto l’imperatore voleva comandare sulla Chiesa, e il Papa sull’Impero.

Ottone I iniziò a affidare i poteri pubblici ai vescovi, creando i vescovi-conti. Il Papa rispose che solo lui aveva il potere di nominare (investitura) i vescovi, ma Ottone I fece una legge (Provilegium Othonis) con cui diceva che solo chi era di suo gradimento poteva diventare Papa.
La richiesta di una riforma spirituale della Chiesa

Nell’Alto Medioevo Chiesa era in crisi a causa delle frequenti accuse a vescovi, abati e sacerdoti di:

1. SIMONIA (compravendita di cariche ecclesiastiche)
2. CONCUBINATO (violazione del celibato = iisacerdoti avevano le amanti)

Era necessaria una riforma della Chiesa. I monaci dell'abbazia benedettina di Cluny (detti monaci cluniacensi)  diedero inizio a una riforma i cui obiettivi erano:
rispetto della regola benedettina
celebrazione quotidiana della messa
riorganizzazione dei monasteri
I monaci cistercensi lottarono invece per la povertà e il lavoro manuale (il labora di San Benedetto).

Contro la simonia e concubinato degli uomini di Chiesa si mossero anche i PATARINI.

Enrico III di Franconia approfittò di queste ribellioni contro la Chiesa per cacciare via 3 Papi e sostituirli con Clemente II, a lui fedelissimo.

Fonti:
Storia. Per diventare cittadini. Dal medioevo all'età moderna, Prosperi A. et al., Einaudi Scuola

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