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Il contesto storico e culturale in cui è nata la cultura romana

Le popolazioni italiche prima di Roma
I popoli che abitavano nella penisola italica erano di ceppo indoeuropeo e non: popolazioni seminomadi, provenienti dall'Asia centrale e dall'Europa continentale. Esse parlavano dialetti molto simili tra loro, tanto da costituire la cosiddetta lingua "indoeuropea”.
Tra le varie popolazioni indoeuropee vi erano i Latini, che occuparono l'area compresa tra il mar Tirreno a ovest, il Tevere a nord e i colli Albani a est.

Gli Etruschi erano un popolo di lingua non indoeuropea, che occupavano la zona dal Tevere all'Arno, l'odierna Umbria, l'Appennino ligure e il mar Adriatico.
Gli Etruschi svilupparono una cultura urbana, ricca e complessa, capace di sfruttare le risorse minerarie e di portare avanti un attivo commercio, grazie ad una potente flotta. Essi estesero la loro  supremazia anche sul terrirorio romano.

A partire dal IX secolo a.C., nacquero anche centri urbani come Alba Longa (fondata secondo la tradizione da Ascanio, figlio di Enea) e Roma.
A partire dall'VIII secolo a.C., arrivarono molti greci nell'Italia meridionale e in Sicilia e fondarono numerose colonie, come Cuma, Napoli, Poseidonia (denominata in latino Paestum), Taranto, Metaponto, Crotone, Sibari, Reggio, Zancle (l'odierna Messina), Siracusa, Selinunte, Agrigento e Catania. Si trattava di città che divennero presto centri floridi e potenti che, nel complesso, formavano la Magna Grecia.

Roma: le tracce più antiche e la nascita della città
Secondo gli antichi storiografici Roma era stata fondata sul colle Palatino, nel 754 o 753 a.C., da Romolo, figlio di Rea Silvia, la principessa di Alba Longa (discendente di Enea), e del dio Marte.
Secondo gli storici moderni, le vere origini di Roma risalirebbero al XIV secolo a.C. circa

I primi insediamenti urbani risalirebbero all'età del ferro (XII-XI sec. a.C.) nella zona del Foro (tra il Palatino e il Campidoglio), poi sul Palatino, sull'Esquilino e sul Quirinale.

Soltanto intorno all'VIII-VII secolo a.C. le comunità stanziate sui colli romani si fusero, dando vita ad un un vero e proprio centro urbano, una città con un ordinamento giuridico-istituzionale e religioso, in cui si avevano gli scambi commerciali con il territorio circostante. L'area dove sorse la città risultava del resto particolarrnente favorevole al suo sviluppo: essa era situata lungo la riva del Tevere, ove il fiume diveniva navigabile fino alla foce.

La Roma dei re tra storia e leggenda
Secondo la tradizione Romolo, il mitico fondatore di Roma, fu anche il primo re. Fino alla fine della monarchia (509 a.C.), si succedettero sette: 
  • Romolo: alleanza con i Sabini, numerose guerre e la creazione delle principali istituzioni cittadine, come il Senato
  • Numa Pompilio: introduzione dei più importanti collegi sacerdotali e delle cerimonie religiose
  • Tullo Ostilio: conquista di Alba Longa
  • Anco Marzio: fondazione la città di Ostia e costruzione del primo ponte sul Tevere, il ponte Sublicio
Gli ultimi tre re di Roma erano Etruschi e appartenevano alla stirpe dei Tarquini:

  • Tarquinio Prisco: costruzione del Circo Massimo, dei portici del Foro e del Tempio di Giove Capitolino, protettore della città
  • Servio Tullio: costruzione della nuova cinta di mura urbane (dette appunto “Serviane”); un'importante riorganizzazione politica (la riforma “serviana"): Roma divenne una vera e propria città, architettonicamente progettata, con una struttura urbanistica distribuita, spazi pubblici e privati e con un ordinamento giuridico-istituzionale complesso
  • Tarquinio il Superbo, un crudele tiranno. Suo figlio,  Sesto Tarquinio, violentò una nobile matrona di nome Lucrezia e, secondo la leggenda, la famiglia di lei organizzò un colpo di stato per vendicare il suicidio della giovane. Il sovrano venne scacciato e fu proclamata la fine della monarchia


Il potere passò dal re all'aristocrazia romana, con una magistratura collegiale ed elettiva, costituita da due supremi magistrati detti "consoli", eletti ogni anno dall'assemblea dei cittadini. 


L'espansione di Roma in Italia 
Dopo la cacciata del re Tarquinio il Superbo, Roma fu impegnata per quasi un secolo in guerre contro gli Etruschi, i Volsci e gli Equi e altre popolazioni confinanti.
A partire dal IV secolo a.C., lo Stato romano conobbe un momento di potente espansione e consolidò la sua supremazia sul Lazio. 
Nel 390 a.C., però, i Galli essi giunsero a Roma, la saccheggiarono e la incendiarono, portando via un ingente bottino.
Roma sconfisse poi i Sanniti (grazie alle guerre sannitiche combattute dal 343 al 290 a.C.) e i loro alleati: Etruschi, Umbri e Galli. Così Roma estese la propria egemonia su tutta l'Italia centrale e su gran parte dell'Italia meridionale.
Nel 272 a. C. con la guerra tarantina contro il re Pirro sottomisero anche Taranto e le città della Magna Grecia.
Negli anni 264-241 a. C. i ROmani furono impegnati nella Prima Guerra Punica e conquistarono l'Italia peninsulare e la Sicilia.

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