I POLIMERI
I polimeri sono
macromolecole a elevata massa molecolare, date dalla ripetizione di unità
molecolari elementari (dette monomeri),
uguali o diverse tra di loro, unite da legami
covalenti.
I polimeri sono distinti
in:
- i polimeri naturali (o biopolimeri), quali i carboidrati (amido, glicogeno e cellulosa),
le proteine e gli acidi nucleici (DNA, RNA). Proteine e acidi nucleici sono eteropolimeri (in quanto costituiti da
due o più diversi tipi di monomeri);
- i polimeri sintetici: prodotti attraverso reazioni
di sintesi, quali polietilene, Teflon®, cellophane®,
plexiglas®, nylon, fibre acriliche e poliuretano (materie
plastiche).
I polimeri sintetici
Per indicare i polimeri:
-
si usa la
formula dell’unità ripetente (il
gruppo di atomi ripetuto)
-
Il numero n di unità ripetenti specifica il grado di polimerizzazione del polimero
-
si premette
il prefisso poli- al nome del
monomero costituente.
I polimeri possono essere distinti in omopolimeri
e copolimeri:
-
Gli omopolimeri
sono costituiti da unità ripetenti uguali tra di loro. Es. La reazione di polimerizzazione dell’etilene
porta alla formazione dell’omopolimero polietilene:
n
CH2=CH2 → -(CH2-CH2)n
–
etilene polietilene
-
I
copolimeri sono costituiti da due o più unità ripetenti diverse
tra di loro. Es. La reazione di
polimerizzazione dello stirene e del butadiene porta alla formazione del
copolimero detto gomma SBR (Styrene
Butadiene Rubber):
A seconda di come sono legate tra di loro le unità monomeriche nella catena, si possono avere quattro tipi di copolimeri:
- random (o statistico),
con sequenza casuale dei monomeri;
- alternato, con sequenza alternata
di monomeri;
- a blocchi, dati dall’alternarsi di blocchi prima di un monomero
e poi di un altro;
- a innesto (o graffato),
se su una catena principale di un omopolimero si legano catene di omopolimeri
diversi.
Le reazioni di polimerizzazione
Possono avvenire secondo
due meccanismi:
- polimerizzazione per addizione radicalica;
- polimerizzazione per condensazione.
Un polimero si forma
dipendentemente dalla reattività dei gruppi funzionali presenti nei monomeri.
I polimeri di addizione radicalica
Si ha l’addizione di
radicali liberi, fortemente reattivi, che tendono a reagire con altre specie
chimiche per raggiungere la configurazione stabile, formando un legame
covalente.
Dato che i monomeri hanno
un doppio legame, per avviare la polimerizzazione è necessario un iniziatore radicalico che generi radicali nel sistema di reazione. Un
iniziatore radicalico è una molecola che possiede un legame debole, per cui
subisce facilmente una scissione
omolitica, per effetto del calore o della luce (radiazione UV). Es. i perossidi organici.
La polimerizzazione del polietilene avviene in tre
stadi successivi:
-
nello stadio d’inizio, grazie al calore si ha
la rottura omolitica del legame covalente tra i due atomi di ossigeno con
formazione di due radicali:
R-O-O-R
→ R-O• + •O-R
Un radicale RO• si addiziona al doppio legame carbonio-carbonio
dell’etilene con formazione di un radicale
del carbonio: •
RO• + CH2=CH2 → RO- CH2-C H2
-
nello stadio di propagazione, il radicale del
carbonio reagisce con un’altra molecola di etilene per formare un nuovo radicale del carbonio con massa
molecolare maggiore:
RO-CH2-C H2 +
CH2=C H2 → RO-CH2-C H2-CH2-C H2
-
nello stadio di terminazione, due radicali
del carbonio reagiscono tra di loro con formazione del polietilene:
RO-(CH2)n-CH2
+ CH2-(CH2)n-OR → RO-(CH2-CH2-)n OR
Il polimero presenta agli estremi
della catena i gruppi di atomi provenienti dall’iniziatore radicalico. Le
reazioni di polimerizzazione e il il grado di polimerizzazione sono regolati da
temperatura, pressione, concentrazione
dei reagenti e dell’iniziatore
radicalico.
Vi sono altri due tipi di
polimerizzazione per addizione:
- la polimerizzazione cationica, in cui il monomero è
rappresentato da un catione;
- la polimerizzazione anionica, in cui il monomero è
rappresentato da un anione.
I polimeri di
condensazione
Si formano per reazione
tra due monomeri diversi, ciascuno dei quali è almeno bifunzionale, per cui la polimerizzazione può proseguire agli
estremi della catena, allungando il polimero in entrambe le direzioni. Essendo
una reazione di condensazione, si ha l’eliminazione di molecole di acqua.
I polimeri di
condensazione più noti sono il nylon e il PET.
Il PET è un poliestere che si ottiene facendo reagire l’acido
tereftalico (un diacido aromatico) con il glicole etilenico (diolo).
In seguito alla reazione
tra il gruppo -COOH dell’acido e il gruppo -OH del glicole si forma un prodotto
che alle estremità ha un gruppo acido da un lato e un gruppo alcolico
dall’altro, che possono reagire rispettivamente con una nuova molecola di
glicole e una di acido. In tal modo la catena si allunga da entrambe le
estremità e si forma un polimero.
A differenza dei polimeri
di addizione, quelli ottenuti per condensazione si formano a stadi. Inoltre, non essendo coinvolti radicali (gruppi atomici
molto reattivi), le reazioni di polimerizzazione per condensazione sono più lente.
LE
PROPRIETÀ FISICHE DEI POLIMERI
Le proprietà dei polimeri
dipendono da:
-
gruppi
funzionali presenti;
-
lunghezza
della macromolecola;
-
legami tra le
catene. Es. Nel nylon si stabiliscono legami
a idrogeno tra gli atomi di ossigeno del gruppo carbonilico presente in una
catena e gli atomi di idrogeno del gruppo amminico della catena vicina. Le
interazioni tra le catene determinano forze di coesione responsabili, a livello
macroscopico, per cui il materiale è facilmente lavorabile, ma resistente;
-
proprietà dei
materiali finali, per cui distinguiamo tra:
o
fibre → polimeri filabili (possono essere ottenuti in
fili);
o
elastomeri → polimeri che possono aumentare la loro lunghezza e poi ritornare alla
lunghezza originaria comportandosi in modo elastico;
o
resine sintetiche → materie plastiche la cui lavorabilità varia a
seconda della temperatura
o
resine termoplastiche → che fondono per aumento della temperatura
o
resine termoindurenti → il cui riscaldamento determina la reticolazione
tra le catene, con indurimento irreversibile del materiale.
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