Testo espositivo argomentativo sull'adolescenza
L'adolescenza è la fase della vita che comincia verso i 12 anni e finisce verso i 20 anni circa. Corrisponde quindi al passaggio dall'età infantile all'età adulta di ogni individuo. Durante questi anni, ognuno di noi affronta un lungo e duro percorso dal punto di vista psicologico e fisico. In particolare, ci sono grandi diversità tra maschi e femmine sia per quanto riguarda il corpo che l'anima.
Fino ai primi anni del Novecento, l'adolescenza veniva vissuta in maniera completamente diversa da oggi, in quanto i ragazzi erano obbligati a prepararsi alla vita adulta e quasi tutti i giovani dovevano aiutare i loro genitori nel lavoro, si dovevano impegnare quotidianamente nelle botteghe di famiglia e nelle cave e nelle fabbriche. Oggi invece la maggior parte dei ragazzi vive in strada, non ha nessuna voglia di impegnarsi nello studio né di lavorare né di imparare, anzi molti giovani vivono la loro vita senza alcun desiderio e senza alcuna ambizione e, di conseguenza, molti adolescenti sono sempre tristi, stanchi, esauriti e depressi, perché si sentono imperfetti, incapaci e, soprattutto, non capiti dagli adulti, in primis dai loro genitori.
Per questo motivo, spesso quella che dovrebbe essere una normale fase di crescita finisce col trasformarsi in un ostacolo per il futuro. Molti ragazzi si trasformano giorno dopo giorno in persone senza educazione e senza rispetto per il prossimo, senza voglia di vivere e di crescere. E così cominciano a cercare il loro rifugio nella droga o nell'alcol, nella criminalità o nella solitudine.
Ragazze e ragazzi non affrontano allo stesso modo l'adolescenza: le ragazze spesso soffrono per il loro corpo, desiderando di assomigliare il più possibile alle donne della TV, mentre i ragazzi diventano sempre più aggressivi e problematici, soprattutto nei confronti della loro famiglia e della scuola.
Leopardi, uno dei maggiori poeti italiani dell'Ottocento, nello Zibaldone scrisse che "la somma felicità possibile" è vivere in quiete, senza impazienza, e sperare di avere "un lietissimo avvenire", sentimenti che lui stesso aveva provato a tratti verso i sedici-diciassette anni. Alessandro D'Avenia, riprendendo questo passo, ringrazia Leopardi per il prezioso insegnamento che gli aveva dato, parlando delle sue fragilità di adolescente e sull'importanza della pazienza e della speranza. Io ritengo di essere nel pieno dell'adolescenza e cerco di affrontarla nel migliore dei modi possibili, anche se a volte è difficile, cerco sempre di trovare il lato positivo di ogni esperienza.
Tutti noi dovremmo imparare ad avere pazienza, cercare di non essere soli, trovare la bellezza dentro di noi e nelle persone che abbiamo attorno e cercare di capire perché stiamo al mondo.
Fino ai primi anni del Novecento, l'adolescenza veniva vissuta in maniera completamente diversa da oggi, in quanto i ragazzi erano obbligati a prepararsi alla vita adulta e quasi tutti i giovani dovevano aiutare i loro genitori nel lavoro, si dovevano impegnare quotidianamente nelle botteghe di famiglia e nelle cave e nelle fabbriche. Oggi invece la maggior parte dei ragazzi vive in strada, non ha nessuna voglia di impegnarsi nello studio né di lavorare né di imparare, anzi molti giovani vivono la loro vita senza alcun desiderio e senza alcuna ambizione e, di conseguenza, molti adolescenti sono sempre tristi, stanchi, esauriti e depressi, perché si sentono imperfetti, incapaci e, soprattutto, non capiti dagli adulti, in primis dai loro genitori.
Per questo motivo, spesso quella che dovrebbe essere una normale fase di crescita finisce col trasformarsi in un ostacolo per il futuro. Molti ragazzi si trasformano giorno dopo giorno in persone senza educazione e senza rispetto per il prossimo, senza voglia di vivere e di crescere. E così cominciano a cercare il loro rifugio nella droga o nell'alcol, nella criminalità o nella solitudine.
Ragazze e ragazzi non affrontano allo stesso modo l'adolescenza: le ragazze spesso soffrono per il loro corpo, desiderando di assomigliare il più possibile alle donne della TV, mentre i ragazzi diventano sempre più aggressivi e problematici, soprattutto nei confronti della loro famiglia e della scuola.
Leopardi, uno dei maggiori poeti italiani dell'Ottocento, nello Zibaldone scrisse che "la somma felicità possibile" è vivere in quiete, senza impazienza, e sperare di avere "un lietissimo avvenire", sentimenti che lui stesso aveva provato a tratti verso i sedici-diciassette anni. Alessandro D'Avenia, riprendendo questo passo, ringrazia Leopardi per il prezioso insegnamento che gli aveva dato, parlando delle sue fragilità di adolescente e sull'importanza della pazienza e della speranza. Io ritengo di essere nel pieno dell'adolescenza e cerco di affrontarla nel migliore dei modi possibili, anche se a volte è difficile, cerco sempre di trovare il lato positivo di ogni esperienza.
Tutti noi dovremmo imparare ad avere pazienza, cercare di non essere soli, trovare la bellezza dentro di noi e nelle persone che abbiamo attorno e cercare di capire perché stiamo al mondo.
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