Primo Levi: vita e opere

Primo Levi: la vita


Primo Levi nacque a Torino nel 1919 in una famiglia di origine ebraica. Dal padre, ingegnere elettrotecnico, ereditò la passione per la scienza e la letteratura, entrambe fondamentali per la sua vita.
Nel 1937 si iscrisse all'Università di Torino, al corso di laurea in Chimica, ma a causa delle leggi razziali promulgate in Italia nel novembre 1938 ebbe numerose difficoltà per la sua tesi, in particolare nel trovare un relatore e nello scegliere di cosa discutere, dal momento che agli studenti ebrei era vietato l'accesso ai laboratori). Così, riuscì a laurearsi solo nel 1941 con una tesi compilativa, sulla quale dovette anche precisare di essere “di razza ebraica”.
Col proclama di Badoglio, Primo Levi decise di unirsi ai partigiani in Valle d’Aosta, ma nel dicembre dello stesso anno fu arrestato e preferì dichiararsi ebreo, anziché partigiano. Fu così trasferito prima nel campo di Fossoli e poi ad Auschwitz, nel campo-satellite di Buna-Monowitz, dove rimase fino alla liberazione da parte dell’Armata Rossa, nel 1945.
Dei 650 ebrei arrivati in treno assieme a lui, solo venti sopravvissero.
Tornato in Italia, Primo Levi decise di scrivere di quanto accaduto, ma trovò una certa resistenza da parte del pubblico e degli editori, che lo convinse a dedicarsi principalmente al suo mestiere di chimico.
Negli anni Settanta, ormai in pensione, dopo aver ripubblicato con Einaudi Se questo è un uomo e aver vinto il Premio Campiello con La tregua, tornò a scrivere.

L’11 aprile 1987 fu trovato morto alla base della tromba delle scale di casa, in seguito a una caduta.

Le opere


L’intera produzione di Primo Levi segue due principali fili conduttori:

  1. la testimonianza e la riflessione sulla Shoah;
  2. l’ispirazione chimica e scientifica.

Lo stesso Primo Levi definisce la sua scrittura come: "Un’opera di chimico che pesa e divide, misura e giudica su prove certe, s’industria di rispondere ai perché."


LE OPERE

Primo Levi è uno degli scrittori italiani più noti del secondo Novecento. 
Chimico, prigioniero, partigiano, scrittore, saggista. 

L'opera più famosa è Se questo è un uomo, seguito da La tregua.

La tregua

Dopo quattordici anni dalla prima stesura Se questo è un uomo, si dedicò a scrivere La tregua per raccontare l’interminabile e disperato viaggio di ritorno, fatto di peregrinazioni per i vari Paesi europei, dopo la liberazione dal campo.

Se non ora, quando?

Pubblicato nel 1982, il romanzo narra le avventure di un gruppo di partigiani ebrei, russi e polacchi, pronto ad attraversare,  sconfitto il Reich, il territorio un tempo in mano ai nazisti, arrivando fino a Milano e proseguendo poi per la Palestina, per partecipare alla costituzione di Israele.

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