Testo Argomentativo sui Diritti dell'uomo

ESAME DI STATO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE

PRIMA PROVA SCRITTA 2018-2019

– ESEMPIO TIPOLOGIA B

ANALISI E PRODUZIONE DI UN TESTO ARGOMENTATIVO

Il tentativo di realizzare i diritti umani è continuamente rimesso in discussione. Le forze che si oppongono alla loro realizzazione sono numerose: regimi autoritari, strutture governative soverchianti e onnicomprensive, gruppi organizzati che usano la violenza contro persone innocenti e indifese, più in generale, gli impulsi aggressivi e la volontà di predominio degli uomini che animano quelle strutture e quei gruppi. Contro tutti questi «nemici», i diritti umani stentano ad alzare la loro voce. Che fare dunque? Per rispondere, e non con una semplice frase, bisogna avere chiaro in mente che i diritti umani sono una grande conquista dell’homo societatis sull’homo biologicus. Come ha così bene detto un grande biologo francese, Jean Hamburger, niente è più falso dell’affermazione secondo cui i diritti umani sono «diritti naturali», ossia coessenziali alla natura umana, connaturati all'uomo. In realtà, egli ha notato, l’uomo come essere biologico è portato ad aggredire e soverchiare l’altro, a prevaricare per sopravvivere, e niente è più lontano da lui dell’altruismo e dell’amore per l’altro: «niente eguaglia la crudeltà, il disprezzo per l’individuo, l’ingiustizia di cui la natura ha dato prova nello sviluppo della vita». Se «l’uomo naturale» nutre sentimenti di amore e di tenerezza, è solo per procreare e proteggere la ristretta cerchia dei suoi consanguinei. I diritti umani, sostiene Hamburger, sono una vittoria dell’io sociale su quello biologico, perché impongono di limitare i propri impulsi, di rispettare l’altro: «il concetto di diritti dell’uomo non è ispirato dalla legge naturale della vita, è al contrario ribellione contro la legge naturale». Se è così, e non mi sembra che Hamburger abbia torto, non si potrà mai porre termine alla tensione tra le due dimensioni. E si dovrà essere sempre vigili perché l’io biologico non prevalga sull'io sociale. Ne deriva che anche una protezione relativa e precaria dei diritti umani non si consegue né in un giorno né in un anno: essa richiede un arco di tempo assai lungo. La tutela internazionale dei diritti umani è come quei fenomeni naturali – i movimenti tellurici, le glaciazioni, i mutamenti climatici – che si producono impercettibilmente, in lassi di tempo che sfuggono alla vita dei singoli individui e si misurano nell'arco di generazioni. Pure i diritti umani operano assai lentamente, anche se – a differenza dei fenomeni naturali – non si dispiegano da sé, ma solo con il concorso di migliaia di persone, di Organizzazioni non governative e di Stati. Si tratta, soprattutto, di un processo che non è lineare, ma continuamente spezzato da ricadute, imbarbarimenti, ristagni, silenzi lunghissimi. Come Nelson Mandela, che ha molto lottato per la libertà, ha scritto nella sua Autobiografia: «dopo aver scalato una grande collina ho trovato che vi sono ancora molte più colline da scalare».

Antonio CASSESE, I diritti umani oggi, Economica Laterza, Bari 2009 (prima ed. 2005), pp, 230-231

Antonio Cassese (1937-2011) è stato un giurista, esperto di Diritto internazionale.

Comprensione e analisi

1. Riassumi il testo mettendo in evidenza la tesi principale e gli argomenti addotti.

2. Nello svolgimento del discorso viene introdotta una contro-tesi: individuala.

3. Sul piano argomentativo quale valore assume la citazione del biologo francese, Jean Hamburger?

4. Spiega l’analogia proposta, nell'ultimo capoverso, fra la tutela internazionale dei diritti umani e i fenomeni naturali impercettibili.

5. La citazione in chiusura da Nelson Mandela quale messaggio vuole comunicare al lettore?

Produzione

Esprimi il tuo giudizio in merito all'attualità della violazione dei diritti umani, recentemente ribadita da gravissimi fatti di cronaca. Scrivi un testo argomentativo in cui tesi e argomenti siano organizzati in un discorso coerente e coeso, che puoi, se lo ritieni utile, suddividere in paragrafi.

SVOLGIMENTO

1. Riassumi il testo mettendo in evidenza la tesi principale e gli argomenti addotti
La piena realizzazione dei diritti umani è continuamente minacciata da regimi autoritari, governi corrotti, politici razzisti e gruppi estremisti.
I diritti umani sono stati conquistati dall'homo societatis imponendosi sull'homo biologicus, come affermato dal biologo Jean Hamburger, grazie alla limitazione delle proprie libertà e dell'imporre limiti ai propri desideri, verso i quali è per sua natura biologicamente portato.
Secondo Antonio Cassese, Hamburger ha ragione ed è necessario vigilare sul tentativo costante di prevaricazione dell'io biologico sull'io sociale.
Per lunghi tempi e lungo numerose generazioni si deve vigilare affinché i diritti umani vengano realmente rispettati e si combattano quelle che Nelson Mandela chiamava "colline da scalare", ossia i ristagni, gli imbarbarimenti e i lunghissimi silenzi.

2. Nello svolgimento del discorso viene introdotta una contro-tesi: individuala.
CONTRO-TESI: "niente è più falso dell’affermazione secondo cui i diritti umani sono «diritti naturali», ossia coessenziali alla natura umana, connaturati all'uomo".

3. Sul piano argomentativo quale valore assume la citazione del biologo francese, Jean Hamburger?
L'uso dell'affermazione di Hamburger “il concetto di diritti dell’uomo non è ispirato dalla legge naturale della vita, è al contrario ribellione contro la legge naturale” a livello argomentativo serve ad Antonio Cassese come argomentazione scientifica a favore della sua tesi.

4. Spiega l’analogia proposta, nell'ultimo capoverso, fra la tutela internazionale dei diritti umani e i fenomeni naturali impercettibili
L'analogia tra la tutela internazionale dei diritti umani danni ed i fenomeni naturali impercettibili si spiega col fatto che, secondo l'autore, gli effetti del rispetto e della mancanza di rispetto dei diritti umani non hanno effetti immediati e non possono essere colti immediatamente, ma avranno effetti a lunghissimo termine, nel corso delle generazioni, e si potranno comprendere solo tra centinaia di anni, proprio come accade con i terremoti, le glaciazioni ed i cambiamenti climatici, i cui effetti hanno ripercussioni lunghissime.

5. La citazione in chiusura da Nelson Mandela quale messaggio vuole comunicare al lettore?
Nella conclusione del testo Cassese riporta una citazione di Nelson Mandela "dopo aver scalato una grande collina ho trovato che vi sono ancora molte più colline da scalare" per dire che lo stesso Mandela aveva capito che, nonostante avesse speso decenni nella lotta per la libertà, quando credeva di aver raggiunto un traguardo, si è accorto che c'era ancora molto da fare e quindi che non ci si deve mai fermare perché anche quando si crede di essere giunti alla fine della battaglia, in realtà ci sono ancora tanti "nemici" da sconfiggere, motivo per cui non ci si deve mai arrendere e soprattutto non bisogna illudersi di aver vinto, in quanto la battaglia è eterna e si deve continuare a lottare con tutte le proprie forze contro le "colline" che troviamo davanti.


PRODUZIONE: Esprimi il tuo giudizio in merito all'attualità della violazione dei diritti umani, recentemente ribadita da gravissimi fatti di cronaca. Scrivi un testo argomentativo in cui tesi e argomenti siano organizzati in un discorso coerente e coeso, che puoi, se lo ritieni utile, suddividere in paragrafi.

Per migliaia di anni, gli uomini del passato sono stati soggetti alla "legge del più forte", per cui prevaleva chi riusciva a imporre la propria prepotenza a discapito di tutti gli altri. Nel corso della Storia, già a partire dagli antichi Greci e Romani, si cominciò man mano a definire una "legge scritta" che permettesse di difendere i primi diritti degli uomini in materia di giustizia e politica, anche se all'inizio e per molti secoli questi diritti erano limitati ai ricchi, agli Optimates, a coloro che erano ritenuti "migliori" per estrazione politica, economica e sociale. Con l'affermarsi degli ideali dei filosofi illuministi, nel corso del 1700, si cominciò a parlare di "libertà, uguaglianza e fratellanza" per tutti gli uomini e si cercò di migliorare le condizioni di vita, il livello di istruzione e la quantificazione delle tasse a seconda delle classi sociali, soprattutto in quegli Stati governati dai cosiddetti Despoti (o Sovrani) Illuminati come l'Impero austriaco (la regina Maria Teresa e suo figlio Giuseppe II), la Russia (Caterina II), il Regno di Napoli (Carlo III), ecc. In tanti altri Stati, invece, i Sovrani erano più che altro tiranni e parassiti e, in Francia, il popolo, assoggettato e stanco degli abusi dei Nobili, guidato da forti personalità quali Robespierre, arrivò alla Rivoluzione che, dapprima con la presa della Bastiglia e in seguito con l'abolizione dell'Ancien règime, portò nel 1789 alla Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, ispirata agli ideali che avevano portato alla Carta dei Diritti Americana emanata in seguito alla Rivoluzione americana (1774). Queste prime Dichiarazioni, identificavano i diritti dell'uomo con quelli del cittadino e affermavano che solo lo Stato aveva il dovere di riconoscerli e difenderli. Oggi giorno, invece, quasi tutti i Paesi industrializzati hanno firmato la Dichiarazione universale dei diritti umani emanata dall'ONU nel 1948 la quale, ispirandosi agli ideali delle diverse religioni e alla filosofia occidentale, afferma e difende i diritti di ciascun uomo, indipendentemente dalla sua cittadinanza. Eppure, quotidianamente i diritti di moltissimi uomini sono minacciati da gruppi razzisti e estremisti, da politici disposti a tutto pur di ottenere la poltrona e, soprattutto, disposti a far leva sulla disperazione della gente per ottenere i propri vantaggi. In Italia, da alcuni anni si parla del problema degli stranieri, della loro ospitalità e della concessione o meno agli stessi della cittadinanza. Molta gente ritiene che gli stranieri siano la causa principale della crisi economica, della mancanza di lavoro, delle continue violenze e di ogni misfatto. Tanti politici  affermano che lo "Straniero" è la causa di ogni male e ritengono che, pertanto, vada cacciato e combattuto con ogni mezzo e hanno fatto di questa battaglia la loro campagna politica. Ogni giorno in TV e sui Social Network come Facebook, Twitter e Instagram si parla di razzismo e diritti. A parer mio, ognuno di noi è cittadino del Mondo e non è giusto incolpare gli altri delle nostre difficoltà e dei problemi economici e lavorativi che stiamo affrontando in Italia negli ultimi decenni.
Secondo me, non esistono esseri umani di serie A e di serie B, ma in ogni popolo ci sono individui buoni e cattivi, per cui è pressoché inutile ricorrere alla cacciata in massa degli stranieri i quali, nella maggior parte dei casi, si ritrovano a fare lavori molto umili, sottopagati e faticosi (coltivazione dei campi, fabbriche, badanti, ecc) che la stragrande maggioranza dei giovani italiani non è disposta a fare. Per me, ognuno di noi ha il dovere di combattere contro il razzismo e la cattiveria dilagante, proprio come gli uomini del '700, perché privare dei diritti fondamentali (cibo, acqua, libertà, rispetto, educazione, ospitalità) un essere umano solo perché ha la pelle di un altro colore o crede in un altra religione o lingua o solo perché è nato da genitori stranieri è un'azione completamente inumana e inaccettabile.
Ogni uomo ha "il diritto ad avere diritti" spetta ad ogni essere umano, senza alcuna discriminazione, in quanto tale e la loro tutela è affidata non solo agli Stati, non solo all'ONU, ma a tutti noi.

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