Arte Greca: Ordine corinzio
HERAION DI SAMO
Dell'ordine ionico abbiamo pochi resti di
templi arcaici a causa delle modifiche avvenute
in epoche successive e per i danni delle guerre.
L'Heraion
di Samo (575-560 a.C.) è uno dei più antichi edifici ionici, di cui oggi abbiamo
resti. Fu edificato in onore della dea Hera dagli architetti di Samo: Rhoìkos e Theodoros.
Sistemato sui 2 gradini di un crepidoma di
52,50x105 m, il tempio è di tipo diptero
octastilo e fu realizzato sui resti di precedenti templi e santuari
dell'VIII secolo a.C.
È asimmetrico, senza opistodomo
e con 10x8 colonne. Il naos,
di circa 25x52,50 metri, è diviso in 3 navate, come anche il pronao,
quasi quadrato (circa 25 X23 metri).
Le 104
colonne della peristasi, alte 18m (12 volte il diametro all'imoscapo)
apparivano esili, gentili e slanciate, grazie anche alle 40
scanalature a spigolo smussato. Le
colonne poggiavano sulla “base samia”
o “base asiatica”, priva di scozia e
costituita solo da un toro con leggere scanalature orizzontali, a sua volta
appoggiato sulla spira, un elemento
cilindrico anch’esso scanalato.
ARTEMISION
DI EFESO
L'Artemision di Efeso fu edificato sui resti
di precedenti santuari dell'VIII-VI secolo a.C., dedicati alla dea asiatica della
fertilità Cibele, e poi dedicato ad Artemide,
dea della caccia, venerata col nome di Efesia
(originaria di Efeso). Per costruirlo ci volle circa un secolo: dal 560
al 460 a.C. Fu però distrutto nel 356 a.C. per essere poi ricostruito, a
partire dal 334 a.C., grazie ad Alessandro Magno.
Il tempio, di cui oggi ci restano solo pochi
frammenti dispersi, fu costruito dagli architetti cretesi padre e figlio
Chersiphron e Metagenes (o Metagene), su un crepidoma di 2 gradini.
L'edificio era interamente in marmo, era un diptero octastilo di 55,10x115,14m, circondato da 116 colonne disposte su 3 file sul
fronte e su 2 file sul retro e sui lati lunghi.
La peristasi
di 8x21 colonne dà luogo a una struttura molto allungata, dal gusto
orientale.
Il fronte
principale era rivolto a Ovest (anziché a est) e presentava un vasto
pronao a 3 navate di forma
quasi quadrata. Il naos era
di tipo ipetro (cioè senza
copertura) ed è l'unica parte in pietra calcarea rivestita in lastre
di marmo.
Al suo interno c’era il naiskos (greco naio=abitare),
una cappellina chiusa a forma di piccolo tempio, contenente la statua lignea della dea, preceduta da un
altare votivo. Alla fine c’era un ambiente più piccolo, forse anch'esso
ipetro, simile all'adyton.
La peristasi
sul lato orientale era ennastila.
Le colonne
erano alte 18,90 m (12 volte il diametro all'imoscapo) e forse erano solcate da
40, 44 e 48 scanalature di 2 diverse larghezze. Terminavano con capitelli marmorei dalle morbide
volute, solo nel fronte principale c’erano rosette scolpite a 8 petali, come vediamo dall'unico capitello
rimastoci, conservato al British Museum di Londra.
Almeno 24 delle giganti colonne
antistanti al pronao poggiavano su alti tamburi di marmo scolpiti con figure a rilievo.
L'ORDINE
CORINZIO
L'ordine corinzio risale a circa il V secolo
a.C. e raggiunge il suo splendore in età ellenistica (fine del IV secolo a.C.).
L'aggettivo “corinzio” proviene dalla città di Corinto, potente polis del
Peloponneso, dove l’ordine iniziò a svilupparsi.
La base
della colonna corinzia riprende quella ionico-attica, ma a volte può
essere ulteriormente rialzata con un plinto (talvolta già presente in alcune basi ioniche).
Il fusto
presenta 24 scanalature a spigolo
smussato, uguali per numero e forma a quelle della colonna ionica.
A caratterizzare l'ordine corinzio è il capitello, composto da un nucleo a forma di tronco di cono,
chiamato calato (in greco kalathos),
attorno al quale vi sono delle foglie
stilizzate di acanto (dal greco akantha,
spina, pianta con grandi foglie frastagliate) organizzate su 2 livelli a seconda dell'altezza:
- -
quelle più basse formano la prima corona
(o ima folia)
- -
quelle più alte formano la seconda corona
(o secunda folia).
-
A volte
c’è anche una terza corona di foglie più piccole, meno
vistose.
Tra le foglie della seconda (o della terza)
corona ci sono degli steli (detti caulicoli)
terminanti con un calice da cui
si dipartono 8 paia di volute:
- -
Le 4 paia più grandi si trovano ai 4
spigoli,
- -
Le 4 paia più piccole spuntano a metà del lato dell'abaco e sono dette
elici (latino helix, spirale).
Dalle foglie, fra le elici, si alza uno stelo
dritto che sulla sommità si apre in un
fiore con un grande pistillo che rivolge la corolla verso l'esterno
e che, essendo all'altezza dell'abaco, viene detto fiore d'abaco (flos abaci)
o fiorone.
L'abaco
in pianta è mistilineo, poiché presenta una forma simile a quella di
un quadrato che ha, al posto dei
lati rettilinei, 4 archi di cerchio uguali.
La trabeazione,
la cornice e i timpani sono simili, per forma e proporzioni, a quelli ionici. Nel
complesso l'ordine corinzio risulta il
più raffinato e snello dei 3
ordini greci.
La colonna, infatti, misura almeno 10 volte il diametro all'imoscapo,
cioè è quasi gracile tanto che Vitruvio scrive: “che il terzo stile, definito corinzio, imita la bellezza della
figura delle fanciulle”. Per questo, tale ordine fu quello meno usato dai Greci, perché troppo elaborato e, quindi, inadatto
per i grandi templi o altre importanti opere pubbliche.
L'ordine corinzio fu comunque utilizzato per
l'Olympieion di Atene e per il Tempio di Apollo a Didime.
Commenti
Posta un commento