Legami chimici
Un legame chimico è l'unione tra atomi, uguali o diversi tra loro, che dà luogo a uno stato più stabile dal punto di vista energetico.
La distanza di legame o lunghezza di legame è la distanza tra due atomi alla quale il sistema costituito assume la minima energia . Questa distanza è data da un equilibrio di forze attrattive e repulsive tra i diversi componenti atomici: attrattive tra elettroni e nuclei atomici; repulsive tra elettroni ed elettroni e tra nuclei e nuclei.
Quando si forma un legame chimico, viene liberata un'energia detta energia di legame (misurata in KJ/mol). L'energia che serve per formare un legame è uguale all'energia che serve per rompere tale legame.
I legami chimici si suddividono in legami primari e legami secondari.
- I legami primari sono forze attrattive che si instaurano tra atomi: il legame ionico, il legame covalente e il legame metallico.
- I legami secondari sono forze attrattive che si instaurano tra molecole: legame/ponte idrogeno, dipolo-dipolo, forze di London (dipolo istantaneo-dipolo indotto).
La prima interpretazione in senso moderno sui legami venne fatta da Lewis, il quale identificò nel livello di valenza esterno (elettroni di valenza) la capacità di formare legami. Senza avere alcuna conoscenza sugli orbitali, Lewis postulò che la presenza di otto elettroni esterni (tipici dei gas nobili) conferisse stabilità all'atomo e formulò la regola dell'ottetto, secondo cui un atomo, a seconda del numero di elettroni di valenza che possiede, tende a cedere o ad acquistare elettroni in numero tale da raggiungere l'ottetto completo. La simbologia di Lewis permette di rappresentare gli elettroni come puntini immaginari piazzati intorno al simbolo chimico dell'elemento.
Si dispongono i puntini ai quattro lati. Si dispongono i primi quattro singolarmente e, solo se il loro numero è maggiore di 4, vanno accoppiati. Per ogni lato possono mettersi al massimo due elettroni.
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