PROEMIO Dafni e Cloe di Longo Sofista
Testo greco
ΠΡΟΟΙΜΙΟΝ
1. Ἐν Λέσβῳ θηρῶν ἐν ἄλσει Νυμφών θέαμα εἶδον κάλι λιστον ἂν εἶδον· εἰκόνα γραπτήν, Ιστορίαν ἔρωτος. Καλόν μὲν καὶ τὸ ἄλσος, πολύδενδρον, ἀνθηρόν, κατάρρυτον· μία πηγή πάντα έτρεφε, καὶ τὰ ἄνθη καὶ τὰ δένδρα ἀλλ᾿ ἡ γραφή τερπνοτέρα καὶ τέχνην ἔχουσα περιττὴν καὶ τύχην ἐρωτικήν ὥστε πολλοὶ καὶ τῶν ξένων κατὰ φήμην ᾔεσαν, τῶν μὲν Νυμφῶν ἰκέται, τῆς δὲ εἰκόνος θεαταί.
2 Γυναίκες ἐπ᾿ αὐτῆς τίκτουσαι καὶ ἄλλαι σπαργάνοις κοσμοῦσαι, παιδία εκκείμενα, ποίμνια τρέφοντα, ποιμένες ἀναιρούμε νοι, νέοι συντιθέμενοι, ληστών καταδρομή, πολεμίων ἐμβολή. Πολλὰ ἄλλα καὶ πάντα ἐρωτικά ἰδόντα με καὶ θαυμάσαντα πόθος ἔσχεν αντιγράψαι τῇ γραφῇ·
3 καὶ ἀναζητησάμε νος ἐξηγητὴν τῆς εἰκόνος τέτταρας βίβλους ἐξεπονησά μην, ἀνάθημα μὲν Ἔρωτι καὶ Νύμφαις καὶ Πανί, κτῆμα δὲ τερπνὸν πᾶσιν ἀνθρώποις, ὁ καὶ νοσούντα Ιάσεται, καὶ λυπούμενον παραμυθήσεται, τὸν ἐρασθέντα ἀναμνήσει, τὸν οὐκ ἐρασθέντα προπαιδεύσει.
4 Πάντως γὰρ οὐδεὶς ἔρωτα ἔφυγεν ή φεύξεται, μέχρις ἂν κάλλος ἢ καὶ ὀφθαλμοὶ βλέπωσιν. Ἡμῖν δ' ὁ θεος παράσχοι σωφρονούσι τὰ τῶν ἄλλων γράφειν.
Traduzione in Italiano
PROEMIO
1 Ero a caccia, nell'isola di Lesbo, e in un boschetto sacro alle Ninfe si presentò al mio sguardo lo spettacolo più bello che avessi mai visto: immagini dipinte, una storia d'amore. Il boschetto era incantevole, con tanti alberi, tanti fiori: lo irrigava una sorgente che da sola alimentava tutto, sia i fiori sia gli alberi, però quella pittura procurava maggior diletto, non solo per l'alto livello artistico della figurazione, ma anche per il carattere erotico della vicenda avventurosa. Molti visitatori, anche stranieri, incuriositi dal gran parlare che si faceva di quell'opera d'arte, andavano li col pretesto di adorare le Ninfe, in realtà per osservare il quadro.
2 In esso c'erano donne in atto di partorire ed altre che avvolgevano in belle fasce i loro piccini; vi erano poi bambini abbandonati, animali che li allattavano, pastori che li raccoglievano, coppie di giovani che si scambiavano promesse d'amore, pirati che facevano un'incur-sione, nemici che attaccavano in forze. Osservando stupito molte altre cose ancora, tutte attinenti all'amore, fui preso dal desiderio di fare una trascrizione letteraria di quel dipinto.
3 Andai in cerca di un cicerone che me lo illustrasse' ed elaborai quattro libri dedicandoli ad Eros, alle Ninfe e a Pan, perché fossero piacevole acquisto per tutti gli uomini: quest'o-pera, infatti, guarirà chi è malato d'amore, consolerà chi è afflitto, a chi è stato innamorato rammenterà le esperienze già fatte, inizierà alle arti amorose chi non le conosce.
4 Nessuno è mai sfuggito né mai sfuggirà all'amore, finché vi sarà la bellezza e finché vi saranno occhi per contem-plarla. A noi però la divinità conceda di continuare ad essere temperanti e di registrare solo i fatti degli altri.
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