Passa ai contenuti principali

VALORI DEL PARTICIPIO in LATINO e in GRECO

In Latino e in Greco antico il participio poteva assumere differenti valori:

  • Participio sostantivato

Funzione nominale = funge da sostantivo, soggetto o complemento.
Si traduce con un sostantivo corrispondente o con l'espressione "colui/colei/coloro che...".
Sapientes = coloro che sanno = i Sapienti = i Saggi



  • Participio attributivo
Funzione nominale = funge da attributo, accompagnando il  nome a cui è riferito. Può essere tradotto in italiano con il corrispondente aggettivo o con una proposizione relativa.

errantes stellae = le stelle erranti (= che errano).

  • Participio congiunto 

Funzione verbale =  indica un'azione,  ma rappresenta una subordinata rispetto alla principale, e si traduce in italiano con una proposizione relativa o col gerundio o, quando è possibile, con una proposizione temporale, concessiva, causale, condizionale.

homo, veritus = l'uomo, poichè temeva/temendo/ che temeva ecc

  • Participio predicativo
Funzione nominale =  funge da complemento predicativo del soggetto o dell'oggetto. 
Lo troviamo:
  1. nella perifrastica attiva, dove serve per determinare il verbo sum come predicato nominale:
Esempio:
non estis cenaturi? = Non avete intenzione di pranzare? (= non siete persone intenzionate a...?);
  1. in dipendenza dai verbi facio e induco assume il significato di "rappresentare", come predicativo dell'oggetto:
Esempio:
Omerus Polyphemum cum ariete colloquentem facit = Omero fa parlare Polifemo con l'ariete (= rappresenta Polifemo che parla con l'ariete);
  1. in dipendenza dai verbi di percezione, come video e audio, come predicativo dell'oggetto:
Esempio:
vidi pueros ludentes = vidi dei ragazzi giocare (lett.: giocanti);
  1. in dipendenza da habeo, come predicativo dell'oggetto:
Esempio:
domitas habere libidines = tenere a freno le passioni.

Il participio predicativo non è molto frequente in latino, mentre è molto usato in greco. 

Commenti

Post popolari in questo blog

MARZIALE, Per la morte della piccola Eròtion

TRADUZIONE CONTRASTIVA: MARZIALE, Per la morte della piccola Eròtion Epigramma V, 34 Hanc tibi, Fronto pater, genetrix Flaccilla, puellam oscula commendo deliciasque meas, parvola ne nigras horrescat Erotion umbras oraque Tartarei prodigiosa canis. Impletura fuit sextae modo frigora brumae, vixisset totidem ni minus illa dies. Inter tam veteres ludat lasciva patronos et nomen blaeso garriat ore meum. Mollia non rigidus caespes tegat ossa nec illi, terra, gravis fueris : non fuit illa tibi. TRADUZIONI A CONFRONTO TRADUZIONE 1 A te, babbo Frontone, a te, mamma Flaccilla, io pienamente affido questa povera bimba, oggetto dei miei baci e delle gioie mie. Cara piccina! Ch'ella non provi terrore delle Ombre, né delle orrende fauci di Cerbero infernale. Avrebbe ora compiuto il suo sesto gelido inverno, s'ella fosse vissuta altri sei giorni ancora. Oh! Fra i suoi buoni vecchi che ella giochi e ripeta i capricci, e il mio nome balbetti c...

I complici di Catilina, Sallustio, 14 I seguaci di Catilina

I complici di Catilina  TESTO LATINO  - S allustio, De coniuratione Catilinae, 14. In tanta tamque corrupta civitate Catilina, id quod factu facillimum erat , omnium flagitiorum atque facinorum circum se tamquam stipatorum catervas habebat . Nam quicumque impudicus adulter ganeo manu ventre pene bona patria laceraverat , quique alienum aes grande conflaverat , quo flagitium aut facinus redimeret , praeterea omnes undique parricidae sacrilegi convicti iudiciis aut pro factis iudicium timentes , ad hoc quos manus atque lingua periurio aut sanguine civili alebat , postremo omnes quos flagitium egestas conscius animus exagitabat , ii Catilinae proximi familiaresque erant . Quod si quis etiam a culpa vacuus in amicitiam eius inciderat , cotidiano usu atque illecebris facile par similisque ceteris efficiebatur . Sed maxime adulescentium familiaritates appetebat : eorum animi molles etiam et [aetate] fluxi dolis haud difficulter capiebantur . Nam ut cuiusque studium ex aetate f...

LATINO Seneca, “Epistulae morales ad Lucilium”, Epistula 95

VITA E OPERE Lucio Anneo Seneca (Cordova, 4 a.C. – Roma, 65) apparteneva a una ricca famiglia equestre spagnola ed era figlio del famoso Seneca il Retore. Da giovane, fu portato a Roma dalla zia materna; e ricevette un’ottima educazione letteraria e storica, completata con studi di retorica e di filosofia: i suoi maestri furono: -          Sozione di Alessandria, vicino alla scuola stoico-pitagorica dei Sestii -          lo stoico Attalo, cultore di scienze naturalistiche -          Papirio Fabiano. Intorno al 26 d.C. si recò in Egitto per motivi di salute, con suo zio, il prefetto Gaio Valerio. Le sue condizioni di salute migliorarono, anche grazie alle cure della zia materna . Tornato a Roma, intorno al 33-34 d.C., ottenne la questura, il primo grado del cursus honorum ; si dedicò all'attività oratoria, ottenendo fama e successo. Scrisse la Consolatio ad...