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PLOTINO E IL NEOPLATONISMO: GENESI E STRUTTURA DEL SISTEMA PLOTINIANO

AMMONIO SACCA: IL MAESTRO DI PLOTINO

Nella scuola del maestro di Plotino, Ammonio Sacca, cominciarono a formarsi i concetti del Neoplatonismo che, pur essendo nato in una famiglia cristiana, era tornato alla religione pagana. Era un uomo riservato, che non scrisse nulla, ma divenne famoso al suo tempo e colpì profondamente Plotino.

LA VITA, LE OPERE E LA SCUOLA DI PLOTINO

Plotino entrò nella scuola di Ammonio a 28 anni e vi rimase per 11 anni. Poi andò a fare una spedizione ad Alessandria e poi andò a vivere a Roma, e aprì una scuola. Tenne lezioni ma non scrisse nulla perché non poteva diffondere le teorie di Ammonio. Ma poi decise di scrivere 54 trattati delle sue lezioni, divisi in 6 gruppi da 9, detti Enneadi. Plotino divenne famosissimo al suo tempo e veniva seguito da molti importanti uomini politici.

L’UNO COME PRINCIPIO PRIMO ASSOLUTO PRODUTTORE DI SE MEDESIMO

Plotino riprende e modifica le teorie di Platone, Aristotele e di Pitagora. Secondo Plotino, ogni ente è tale in virtù della sua unità, e il principio supremo di unità è l’Uno, che è al di sopra dell’essere e dell’intelligenza. Per trovare l’unità passiamo dal mondo fisico all’anima, dall’anima al Nous e dal Nous all’Uno, che è sostanza (IPOSTASI) prima, l’Assoluto. Il principio dell’unità è l’uno-in-sé.
L’Uno-Bene è al di sopra dell’essere e dell’intelligenza e l’Uno è come infinitudine, un’inesauribile potenza produttrice e creatrice: l’Uno ha creato se stesso e poi tutte le cose. L’Uno è infinito e al di là di tutto. L’uno è contemporaneamente tutto e nulla di tutto. L’uno è detto da Plotino Super-essere, Super-pensiero, Super-vita.
L’Uno è Assoluto perché si auto-pone, libertà creatrice, causa di sé, che esiste da sé e per sé.

IL PROBLEMA DELLA DERIVAZIONE DELLE COSE DALL’UNO

Dall’Uno sono nate tutte le cose, ma esso rimane fermo e non si impoverisce:
1. L’uno è Uno e rimane Uno;
2. Dall’uno deriva l’attività che è sui generis e dipende da un atto di libertà (è necessità voluta).
Esempio della luce: le cose sono nate dall’uno come i raggi che partono dalla luce in forma di cerchi successivi. Come il fuoco emana il calore. Ecc. Quindi le cose derivano dall’Uno per processione, per emanazione.

LA SECONDA IPOSTASI: IL NOUS O SPIRITO

Dalla prima ipostasi deriva la seconda: il Nous, l’intelligenza suprema che pensa la totalità delle cose intellegibili. Il Nous è lo spirito in quanto è l’unione del supremo Pensiero e del supremo Pensato. Lo Spirito nasce dall’Uno come potenza informe (senza forma) e per esistere deve guardare all’Uno e fecondarsi e riempirsi di esso. Prima nasce l’essere/sostanza/contenuto del pensiero e poi il pensiero vero e proprio, poi la molteplicità di pensiero e pensato. Le idee sono contemporaneamente: pensiero di Spirito, Spirito e Pensiero.


LA TERZA IPOSTASI: L’ANIMA

L’Anima deriva dallo Spirito/Nous e lo contempla per esistere e attraverso dio esso contempla l’Uno per entrare in contatto con l’Uno-Bene. L’anima dà vita a tutte le cose sensibili, le governa e le ordina, perché essa è movimento e principio di movimento. Ha una posizione intermedia in quanto, pur essendo incorporea, genera il corporeo. L’anima assume tre forme:
3. L’Anima suprema: pura sostanza (ipostasi) legata allo Spirito/Nous
4. L’Anima del tutto: creatrice del mondo e dell’universo fisico
5. Le anime particolari: quelle che si trovano nei corpi, nelle stelle e in tutti i viventi.

LA PROCESSIONE DEL COSMO FISICO

Dopo l’Anima e al di sotto di essa c’è il mondo corporeo e sensibile, l’universo fisico. Per Plotino esso rappresenta la possibilità ultima, l’esaurimento della potenza dell’Uno e la mancanza del Bene. Pertanto, la materia è intesa come male, mancanza del positivo, o non essere.
L’anima prima pone la materia e poi le dà forma.
Nel passare dal mondo intellegibile al mondo sensibile, si passa dall’essere al divenire, dall’eternità al tempo. Il tempo è dovuto al desiderio dell’anima di poter vedere gli atti che si succedono l’uno dopo l’altro, per cui la vita temporanea è copia della vita eterna dello Spirito.
Il cosmo fisico è perfetto perché è una copia del modello, e la più bella immagine dell’originale. Anche il cosmo ha un’anima, esiste per Lui e guarda lassù.

NATURA E DESTINO DELL’UOMO

Per Plotino l’uomo è la sua anima. Anche le sensazioni sono atti conoscitivi dell’anima, perché l’anima inferiore è connessa all’anima superiore. I corpi sono prodotti dai logoi dell’anima dell’universo. L’attività più alta dell’Anima è la libertà nella virtù, nel pensiero e nella contemplazione, nel volere il bene. La libertà dell’Uno è auto-porsi come Bene assoluto.
Il destino dell’anima è ricollegarsi col Divino/Assoluto, mentre il corpo soffre perché non può farlo.

IL RITORNO ALL’ASSOLUTO E L’ESTASI

Le vie del ritorno all’assoluto sono:
1. Attraverso la virtù
2. Attraverso l’eros di Platone
3. Attraverso la dialettica
4. Attraverso la semplificazione = Occorre eliminare ogni differenza
5. Attraverso l’estasi o ipercoscienza = Occorre spogliarsi di tutto, perché diventare poveri vuol dire accrescersi e riempirsi di Dio, dell’Infinito, del Tutto.

ORIGINALITA’ DEL PENSIERO PLOTINIANO

La contemplazione è il momento in cui si crea l’ipostasi , perché l’attività spirituale di vedere e contemplare si trasforma in creazione.

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