STOICISMO – MARCO AURELIO


Marco Aurelio, imperatore romano, scrisse un’opera filosofica, in greco, intitolata Ricordi in cui ci sono le sue riflessioni, scritte in guerra. Con Marco Aurelio lo Stoicismo si conclude. Marco Aurelio, come Seneca, modificò lo stoicismo, unendovi anche le idee di Epicuro, di Platone, e il «tutto scorre» di Eraclito.

LA NULLITÀ DELLE COSE 

La filosofia di Marco Aurelio parla di morale, fragilità delle cose, monotonia, nullità. Nella sua epoca l’Impero Romano è in crisi e il Cristianesimo sta conquistando gli uomini. Ma per Marco Aurelio lo stoicismo spiega le cose, la vita e il loro senso.

ONTOLOGIA 

L’essere e il cosmo sono per lui Uno-tutto, sorgente e sbocco di ogni cosa.

ETICA

Il dovere morale dà senso alla vita. Marco Aurelio distingue fra l'uomo e le altre cose, e il punto di contatto dell'uomo con gli dei.

ANTROPOLOGIA 

Per Marco Aurelio l’uomo è fatto da tre parti:
• il corpo, che è carne;
• l'anima, che è soffio vitale o pneuma;
• l'intelletto o mente (nous): fuori dell'anima (mentre nella Stoà era detto egemonico e faceva parte dell’anima).
Per Marco Aurelio, l'anima intellettiva costituisce il vero io, il rifugio sicuro per difenderci dai pericoli e per trovare la forza di vivere una vita degna. L'egemonico è l'anima intellettiva, è il nostro Demone, è invincibile. L’antica Stoà parlava del legame tutti gli uomini, ma Marco Aurelio parlò anche dell'amore per il prossimo, dell’umiltà.

RELIGIONE 

Marco Aurelio affermava che bisogna ringraziare agli dei dal profondo del cuore, pensare a dio, invocare gli dei, vivere con gli dei. Ma precisava che bisogna farsi forza da soli e fare di tutto per migliorare la propria vita, senza stare a supplicare gli dei, ma facendo tutto ciò che è in nostro potere.
Subito dopo Marco Aurelio, lo Stoicismo entrò in crisi, e nel III secolo d.C., scomparve.

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