Anacreonte: Vecchiezza
πολιοὶ μὲν ἡμὶν ἤδη κρόταφοι κάρη τε λευκόν, χαρίεσσα δ' οὐκέτ' ἥβη πάρα, γηραλέοι δ' ὀδόντες, γλυκεροῦ δ' οὐκέτι πολλὸς βιότου χρόνος λέλειπται· διὰ ταῦτ' ἀνασταλύζω θαμὰ Τάρταρον δεδοικώς· Ἀίδεω γάρ ἐστι δεινὸς μυχός, ἀργαλῆ δ' ἐς αὐτὸν κάτοδος· καὶ γὰρ ἑτοῖμον καταβάντι μὴ ἀναβῆναι. Metrica: dimetri puri il 5 e l'11; il resto con anàclasi. Traduzione in italiano Ormai canute sono le mie tempie e bianco è il capo, la giovinezza amabile non c’è più, e vecchi sono i denti: della vita dolce non molto è il tempo che resta. Per questo, io piango spesso, temendo il Tartaro. Terribile è l’antro di Ade: penosa è la discesa; e per chi è andato giù è destino non risalire.