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La statua di Filippo II

ANCHE UNA STATUA SUGGERISCE MOTIVI DI MEDITAZIONE
Nel finale del capitolo XII dei Promessi Sposi Manzoni ironizza sulla statua di Filippo II in piazza dei Mercanti. Descrive la statua del sovrano spagnolo  «che anche dal marmo imponeva un non so che di rispetto», riferendo che nel 1797 a quella statua «fu levata la testa, le fu levato di mano lo scettro e sostituito a questo un pugnale; e alla statua fu messo nome Marco Bruto» così «stette forse un paio d'anni; ma una mattina certuni che non avevan simpatia con Marco Bruto ... gettarono una fune intorno alla statua, la tiraron giù e le fecero cento angherie» e la trascinarono per le strade «e la ruzzolarono non so dove». Questo episodio rappresenta per Manzoni la ferocia della massa durante i tumulti popolari, poichè la gente si lasica prendere dalla follia collettiva, dall’irrazionalità e dai rapidi cambiamenti d’umore di coloro che guidano la rivolta.

Commenti

  1. Il giudizio negativo di Manzoni sulla folla è presente anche durante la precedente descrizione della "notte degli imbrogli" nella quale si muove in maniera irrazionale, senza notizie certe, creando ancor più scompiglio anziché venire in aiuto.

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    1. Grazie mille per il suo commento e per la precisazione.

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  2. lascia, no lasica ( no insulto) precisazione.

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