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Cesare, de bello gallico, libro IV, paragrafi 24-25

Versione latino
Quibus rebus nostri perterriti atque huius omnino generis pugnae imperiti non eadem alacritate ac studio, quo in pedestribus uti proeliis consuerant, utebanturquo in pedestribus proeliis uti consuerant.  Quod ubi Caesar animadvertit, naves longas, quarum et species erat barbaris inusitatior et motu ad usum expeditior, paulum removeri ab onerariis navibus iussit et remis incitari et ad latus apertum hostium constitui atque inde fundis, sagittis, tormentis hostes propelli ac submoveri iussit; quae res magno usui nostris fuit.
Nam et navium figura et remorum motu et inusitato genere tormentorum permoti barbari constiterunt ac paulum modo pedem rettulerunt.


(in verde i participi, in azzurro i gerundi e i gerundivi, in giallo tutti gli altri tempi verbali, sottolineati gli ablativi assoluti)

Traduzione in italiano
E i nostri (soldati), spaventati da questi fatti e assolutamente inesperti di questo genere di battaglia, non si avvalevano dello stesso ardore e dell'attaccamento, di cui erano soliti avvalersi nei combattimenti  di fanteria. E appena Cesare si accorse di ciò, ordinò che le navi da guerra, delle quali sia l'aspetto era piuttosto insolito per i barbari sia il movimento (era) più pronto all'uso, fossero allontanate un po' dalle navi da carico e che fossero spinte coi remi e che fossero collocate al lato scoperto dei nemici e che di là i nemici fossero respinti e allontanati con fionde, frecce e macchine da lancio; e questa cosa fu di grande utilità per i nostri (soldati). Infatti turbati sia dall'aspetto delle navi sia dal movimento dei remi sia dal genere insolito delle macchine da lancio, i barbari si fermarono e indietreggiarono almeno un po'.

nesso relativo: quibus rebus; quae res

 utor è un verbo che si costruisce con l'ablativo strumentale: alacritate ac studio

Proposizioni infinitive con infiniti presenti passivi retti da iussit: soggetto - naves longas ... removeri... incitari... constitui ... ; hostes propelli ac submoveri.

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