Ad Atene si instaura un regime oligarchico versione greco

TRADUZIONE 1
65. I colleghi di Pisandro costeggiando le costiere abolivano, come si era decisogli statuti democratici  nelle città; e presi a compagni d'arme dei soldati gravi da alcune terre, vennero ad Atene, ove trovarono il più delle cose eseguito dai loro fautori. Perciocché alcuni dei più giovani cospirando insieme avevano ucciso furtivamente Androcle uno dei primi sostenitori del popolo, quello stesso che si era fatto duce degli altri a cacciare Alcibiade. Ed a ciò fare erano stati spinti da due motivi: primo, dal vedere Androcle atto a tirare a sé gli animi del popolo; secondo, e questo fu il più grave, dal pensare che s'ingrazierebbero con Alcibiade, come quegli che tornerebbe in patria e procurerebbe loro l'amicizia di Tissaferne. Nella stessa maniera si levarono copertamente dinanzi alcuni che non la tenevano da loro. Avevano inoltre composta una diceria al pubblico, colla quale mostravano non doversi dar pensioni altro che ai militari, e non doversi ingerire della cosa pubblica più che cinquemila cittadini, e tra questi quelli specialmente che fossero in grado di giovare alla Repubblica colle sostanze e colle persone.


TRADUZIONE 2

65. Pisandro e i suoi colleghi intanto abolivano nelle città in cui facevano scalo , . Di tanto in tanto, anzi, si rifornivano di opliti affidati loro come truppe di rinforzo da certe località. Finalmente giunsero ad Atene. Ivi trovarono che molta parte delle operazioni preliminari era già in atto, per l’impegno degli affiliati al partito. Androcle, per esempio, l’uomo del popolo, una personalità del movimento democratico era stato segretamente eliminato da alcuni giovani partigiani collegatisi. Era lui il responsabile principale dell’espulsione di Alcibiade e i congiurati se ne sbarazzarono più volentieri per un duplice motivo: perché costui era una testa per la corrente popolare e perché credevano di rendere un servizio grato ad Alcibiade, in attesa che rimpatriasse procurando l’amicizia di Tissaferne. Avevano anche soppresso altri dell’opposizione, con gli identici metodi clandestini. In più, in un loro comunicato programmatico steso in precedenza e reso pubblico, si diceva che nessun altro doveva percepire indennità di servizio tranne i dipendenti delle forze armate, attualmente impiegati, e che alla direzione politica non potevano accedere più di cinquemila persone, selezionate tra quelli che per patrimonio e doti personali erano meglio in grado di servire lo stato.




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