Arte Romanica
UN NUOVO IMPERO
Carlo (re dal 768 all'800) costruì un
potente Stato in Europa, che si estendeva dalla Germania al Centro-Nord Italia.
A Roma, la notte di Natale dell’800 fu incoronato imperatore del Sacro
Romano Impero da Papa Leone III, cosa che voleva confermare che il
suo potere discendeva direttamente da Dio. In realtà, questo impero era molto
più piccolo del vero Impero Romano e al centro, anziché Roma e il Mediterraneo
("Mare Nostrum"), aveva l’Europa continentale (in quanto non
aveva sbocchi importanti sul mare). Carlo Magno favorì lo sviluppo della cultura
e delle scuole nelle cattedrali e nei monasteri.
Dopo Carlo Magno e la dinastia dei Carolingi, ci fu la dinastia
degli Ottoni la quale, al potere fino al 1024, si prefissò di creare un
impero simile in dimensioni e potenza al vero Impero Romano. Capostipite degli
Ottoni fu Ottone I il Grande, re di Germania e Imperatore del Sacro
Romano Impero.
SAO KO KELLE TERRE (SO CHE QUELLE TERRE)
Dopo l’anno Mille in Europa ci furono grandi innovazioni
(aratro pesante, mulino ad acqua, rotazione) e la rinascita sociale
ed economica, grazie a:
-
Fine delle migrazioni provenienti dal
Nord (Longobardi)
-
Stabilità politica.
Di fondamentale importanza fu il MONACHESIMO che,
iniziato come un ritiro solitario in Oriente, si diffuse in Occidente dando luogo
a forme di vita e di preghiera di gruppo. Nel 903 fu fondato il monastero di
Cluny e iniziò a diffondersi la RIFORMA CLUNIACENSE che avrebbe consentito
il rafforzamento della Chiesa. Nei monasteri, oltre alla preghiera, si
organizza il lavoro agricolo e si gestisce l’intera economia del
paese circostante, si sviluppano grandi biblioteche (Montecassino,
Bobbio) grazie alle quali, attraverso la copia effettuata dai monaci
amanuensi, sono giunti fino a noi gli antichi testi filosofici, storici,
scientifici e letterari.
Dall'anno Mille in poi ci fu un forte aumento demografico
(la popolazione passò da 37 a 48 milioni), furono ripopolate le città. Si formò
una nuova classe che comprendeva piccoli artigiani e mercanti i quali,
successivamente, avrebbero dato luogo alla borghesia (nome derivato
dalla città mercantile di Burg).
Per lo scambio dei prodotti agricoli e artigianali sorsero
numerose FIERE LOCALI e MERCATI stabili che consentirono la
ripresa dei COMMERCI e il ritorno della MONETA (che per tutto l’Alto Medioevo
era stata sostituita dal baratto).
Furono ristrutturate e ampliate le antiche strade romane per
favorire gli spostamenti sulla terraferma e, grazie all'avvento della bussola e
delle prime carte nautiche (dette portolani), furono riprese anche le tratte
fluviali e marittime. Così, rifiorirono l’economia, il commercio, la cultura –
soprattutto teologica e filosofica. Furono istituite poi le prime grandi Studia
(Università europee), nelle quali circolavano nuove idee e si faceva ricerca
scientifica e di diritto, per la prima volta distaccate dalla cultura
ecclesiastica predominante. In ordine cronologico le Studia:
1.
Bologna
2.
Modena
3.
Padova
4.
Napoli
5.
Oxford
6.
Cambridge
7.
Parigi
8.
Salamànca (Spagna)
9.
Coìmbra (Portogallo).
A Salerno fu fondata la Scuola Medica Salernitana in
cui venivano istruiti alla pratica medica i futuri dottori.
La Filosofia Scolastica (da Schola, scuola, e scholasticus,
maestro), fondata sul metodo dell’insegnamento e dell’educazione alla
comprensione, indirizzò la cultura medievale verso la trattazione logica e
razionale dei temi teologici, nel tentativo di inserire la religione cristiana
in un contesto di pensiero laico.
Il filosofo, teologo e dottore della Chiesa Sant’Anselmo
d’Aosta professava il “Credo ut intelligam” (Credo per capire) ossia
riteneva che la conoscenza è
‘intelligenza della fede’, e l’intelletto era guidato dalla verità eterna della
rivelazione.
In Europa si cominciarono a formare le LINGUE ROMANZE che,
accomunate dall'origine latina in quanto parlate nella Romània
(territori dell’ex impero romano) – romànice loqui -, assunsero via via
caratteri sempre più diversificati, portando alla formazione in Italia del
VOLGARE o sermo volgaris (la lingua parlata dal vulgus, il
popolo), molto più semplice del latino, usato dapprima solo nel parlato e poi
anche nei testi scritti (in un primo tempo solo nei documenti dei contabili e
dei notai, in seguito nella composizione di poesie e letteratura). Il primo
esempio di volgare “italiano” è la sentenza giudiziaria “Plàcito capuàno”
in cui il giudice Arechisi riporta una testimonianza di un contadino di Capua “SAO
KE KELLE TERRE” - inerente a una causa del 960 per i confini di alcune
terre possedute per 30 anni dai benedettini -.
Nell'XI secolo in Francia si diffonde anche il genere
letterario della chansons de geste (canzoni di gesta),
tramandato oralmente, in lingua d'oil (“lingua del sì”, un volgare
francese). In latino “gesta” significa "imprese" e, infatti, in
queste chansons vengono CANTATE le azioni, le guerre e gli eroi di Carlo
Magno.
La lingua d'oil viene usata anche per i romanzi
cavallereschi, che trattano anche dell’amore cortese, della magia – esempio:
Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda (che costituiscono il cosiddetto Ciclo
Bretone).
Grazie al generale rinnovamento dell’anno Mille, nel Nord-Italia
sorsero i primi Comuni, mentre al sud si affermò la Potenza normanna. Negli
altri Paesi europei, invece, si costituì la coscienza nazionale che permise la
nascita delle grandi Monarchie nazionali.
LA NECESSITA’ DI UNA NUOVA ARTE – ROMANO E ROMANICO
Anche l’arte fu fortemente influenzata dalle grandi
innovazioni storico-economico-culturali che ci furono a partire dall'anno Mille. In particolare, l’architettura ebbe nel giro di pochi decenni, cambiò
totalmente l’aspetto dell’Europa. Le città, dopo essere state abbandonate per
molto tempo, risorsero rapidamente r si fortificarono con ampie mura. Furono
costruite chiese e conventi, palazzi pubblici, torri, lavatoi e botteghe.
Nel complesso, le opere costruite tra il Mille e il XII
secolo vengono dette “romaniche”, un aggettivo coniato nell'Ottocento per
indicare la loro origine romana o tardo-antica, in quanto esse subivano ancora
fortemente l’influenza dell’arte romana. In realtà, l’arte romanica non era
unitaria come quella romana, ma piuttosto mutevole e differenziata: infatti,
non seguiva regole di ordine generale della tradizione classica, ma andava ad
esprimere le differenze culturali ed economiche delle singole città e delle
diverse regioni. Ne risultarono opere nuove e imprevedibili. Di conseguenza,
potremmo dire che non esiste una sola arte romanica, ma tante arti romaniche,
legate alla storia e alla cultura del singolo territorio.
CARATTERI
GENERALI DELL'ARCHITETTURA ROMANICA – LA RISCOPERTA DELLA VOLTA A CROCIERA
Gli edifici ecclesiastici dell’XI secolo hanno non solo una
funzione religiosa, ma anche una funzione laica: in essi, infatti, si svolge la
vita civile ed economica delle città. Di conseguenza, vengono costruite nuove
grandi chiese che, pur con differenti espressioni, vengono costruite in maniera
unitaria, secondo le classiche tipologie basilicali:
-
la croce latina con 3 o 5 navate
-
il transetto
-
la cripta seminterrata.
A queste strutture di base vennero aggiunte:
-
un presbiterio rialzato perché
spesso la cripta supera il livello del pavimento della navata
-
il matronèo (già usato nelle
opere paleocristiane, bizantine e altomedievali) = si tratta di una galleria
posta sopra le volte delle navate laterali; si affaccia sulla navata centrale
grazie agli arconi a tutto sesto oppure grazie ad aperture a bifora, trifora o
quadrifora; come dice il nome (matrona = signora), era inizialmente riservato
alle sole donne ma, in seguito, divenne un elemento architettonico autonomo
usato per:
o
innalzare la navata centrale
o
irrigidire la struttura
o
rafforzare l’intero edificio.
Le grandi innovazioni dell’architettura romanica furono:
- 1.
la volta a crociera in
sostituzione delle capriate a legno e delle volte a botte
- 2.
il pilastro per sostituire o
aiutare le colonne
- 3.
il contrafforte esterno per
contrastare le spinte generate dalle volte a crociera
- 4.
l’ispessimento delle mura
perimetrali per dare solidità all’intera struttura.
LA VOLTA A CROCIERA
- o
È un sistema di copertura in muratura
che, pur essendo già noto dal VII secolo, venne ampiamente utilizzato
nell’architettura romanica;
- o
È costituita dall'intersezione di due
volte a botte uguali, perpendicolari tra di loro.
- o
Col termine CAMPATA si indica lo spazio
quadrato coperto da ciascuna crociera, delimitato da 4 vertici e da 4 pilastri
in muratura;
- o
Col termine VELE si indicano le 4 parti
di volte a botte prodotte dall'intersezione.
- o
La stabilità della volta a crociera è
data dalla divisione del peso tra i 4 archi a tutto sesto e i 2 archi diagonali
e i 4 pilastri a campata, aventi proporzioni e forme adeguati al loro compito:
sono infatti compositi e presentano sezioni
mistilinee in cui sono combinate forme quadrangolari e tondeggianti, al
punto da apparire costituiti da più colonne o pilastri addossati (mentre la
volte a botte scaricava il suo peso sulle due pareti laterali di sostegno). In
particolare
§
Nelle chiese con un’unica navata, il
peso è contrastato dalle spesse mura esterne, irrobustite riducendo porte e
finestre;
§
Nelle chiese con tre o più navate, le
volte a crociera delle navate minori sostengono il peso della navata centrale.
Il peso delle volte delle navate minori viene contrastato dalle spesse mura
perimetrali e dai contrafforti (elementi che ingrossano le mura come se fossero
degli ulteriori pilastri di rinforzo nei punti più critici).
- o
Grazie a una successione di campate con
volte a crociera, vengono coperti spazi molto ampi e articolati;
- o
Mediante la sovrapposizione di più
crociere, s’innalzano torri alte e molto resistenti.
I cantieri sono molto più organizzati. Non si sfruttano
quasi più i servi, ma ci si rifà a maestri e figure via via più specializzate:
scalpellini, muratori, carpentieri, architectus, ecc.
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