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Romanzo greco

Storia del Romanzo greco

I Greci hanno anche il merito di aver iniziato il genere del romanzo, cioè una narrazione erotico-avventurosa in prosa anziché in versi. Fino alle fine dell'Ottocento si riteneva che il genere risalisse ai primi secoli dell'era cristiana, soprattutto per il fatto che gli esemplari pervenutici risalgono tutti a quel periodo. In particolare, va ricordata come emblematica la posizione dello studioso tedesco Erwin Rohde, il quale sosteneva che i due motivi tematici fondamentali del genere romanzo, cioè quello erotico e quello avventuroso, derivassero rispettivamente dall'elegia alessandrina e dalla storiografia incentrata sulla figura di Alessandro Magno che viaggiò moltissimo. Secondo Rohde, questi due motivi sarebbero stati fusi dando luogo a qualcosa di nuovo nell'età della seconda sofistica. Questa tesi si dimostrò essere errata quando nel 1893, a opera di Ulrich Wilcken, fu ritrovato un papiro datato con precisione al 100 d.C. che riportava frammenti di un romanzo sicuramente risalente al I secolo a. C., il romanzo di Nino (o Romanzo di Nino e Semiramide). I pochi frammenti pervenutici non ci consentono di ricostruire per intero la vicenda, ma sono sufficienti a dimostrare che sono già presenti l'elemento erotico e quello avventuroso.
Il romanzo artisticamente più riuscito è certamente quello di Longo Sofista, caratterizzato da una novità sul piano tematico: l'ambientazione pastorale della vicenda. Non a caso esso fu molto apprezzato nel XVIII secolo d.C., soprattutto dai membri dell'Accademia dell'Arcadia.

Tra i generi a cui il romanzo attinge va ricordata anche la Commedia Nuova che prestò al romanzo alcuni espedienti che esso poi originalmente sviluppò, tra cui l'agnizione (l'improvviso e inaspettato riconoscimento dell'identità di un personaggio, che determina una svolta decisiva nella vicenda).

Va specificato che i Greci non chiamavano il genere romanzo né "romanzo" né in altro modo. Il termine "romanzo" deriva dal termine francese del XIII secolo d.C. romansromantroman o romanz che a sua volta deriva dall'avverbio latino volgare romanice (romanice loqui, cioè "parlare alla romana", il quale deriva dal latino romanus) con cui si usava indicare le opere scritte in volgare per distinguerle dalle opere scritte in latino. Solo in seguito, il termine romanzo passò ad indicare il poema in prosa.

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