Passa ai contenuti principali

Luciano di Samosata L'ostentazione dei ricchi e i loro adulatori

 [22] Πολὺ δὲ τούτων οἱ προσιόντες αὐτοὶ καὶ θεραπεύοντες γελοιότεροι, νυκτὸς μὲν ἐξανιστάμενοι μέσης, περιθέοντες δὲ ἐν κύκλῳ τὴν πόλιν καὶ πρὸς τῶν οἰκετῶν ἀποκλειόμενοι, κύνες καὶ κόλακες καὶ τὰ τοιαῦτα ἀκούειν ὑπομένοντες [...]
[23] Ἐγὼ μέντοι γε πολὺ τῶν κολακευομένων ἐξωλεστέρους τοὺς κόλακας ὑπείληφα, καὶ σχεδὸν αὐτοὺς ἐκείνοις καθίστασθαι τῆς ὑπερηφανίας αἰτίους· ὅταν γὰρ αὐτῶν τὴν περιουσίαν θαυμάσωσιν καὶ τὸν χρυσὸν ἐπαινέσωσιν καὶ τοὺς πυλῶνας ἕωθεν ἐμπλήσωσιν καὶ προσελθόντες ὥσπερ δεσπότας προσείπωσιν, τί καὶ φρονήσειν ἐκείνους εἰκός ἐστιν; 


[22] Ma i clienti, che li seguono ovunque per corteggiarli, sono ancora più ridicoli. Si alzano nel cuore della notte, vagano per tutti i quartieri della città e si lasciano impunemente chiusi dagli schiavi, che li chiamano cani e adulatori: il prezzo di questa spiacevole passeggiata è una cena in meno ancora piacevole, fonte di mille problemi per loro.  
[23] Io penso che gli adulatori siano ancora più perversi di quelli che adulano, perché permettono la loro arroganza. Quando ammirano, infatti, la ricchezza del loro capo, lodano il suo oro, riempiono le sue sale all'alba, si avvicinano a lui solo come un maestro, cosa è natuale che quelli pensino?

Commenti

Post popolari in questo blog

MARZIALE, Per la morte della piccola Eròtion

TRADUZIONE CONTRASTIVA: MARZIALE, Per la morte della piccola Eròtion Epigramma V, 34 Hanc tibi, Fronto pater, genetrix Flaccilla, puellam oscula commendo deliciasque meas, parvola ne nigras horrescat Erotion umbras oraque Tartarei prodigiosa canis. Impletura fuit sextae modo frigora brumae, vixisset totidem ni minus illa dies. Inter tam veteres ludat lasciva patronos et nomen blaeso garriat ore meum. Mollia non rigidus caespes tegat ossa nec illi, terra, gravis fueris : non fuit illa tibi. TRADUZIONI A CONFRONTO TRADUZIONE 1 A te, babbo Frontone, a te, mamma Flaccilla, io pienamente affido questa povera bimba, oggetto dei miei baci e delle gioie mie. Cara piccina! Ch'ella non provi terrore delle Ombre, né delle orrende fauci di Cerbero infernale. Avrebbe ora compiuto il suo sesto gelido inverno, s'ella fosse vissuta altri sei giorni ancora. Oh! Fra i suoi buoni vecchi che ella giochi e ripeta i capricci, e il mio nome balbetti c...

I complici di Catilina, Sallustio, 14 I seguaci di Catilina

I complici di Catilina  TESTO LATINO  - S allustio, De coniuratione Catilinae, 14. In tanta tamque corrupta civitate Catilina, id quod factu facillimum erat , omnium flagitiorum atque facinorum circum se tamquam stipatorum catervas habebat . Nam quicumque impudicus adulter ganeo manu ventre pene bona patria laceraverat , quique alienum aes grande conflaverat , quo flagitium aut facinus redimeret , praeterea omnes undique parricidae sacrilegi convicti iudiciis aut pro factis iudicium timentes , ad hoc quos manus atque lingua periurio aut sanguine civili alebat , postremo omnes quos flagitium egestas conscius animus exagitabat , ii Catilinae proximi familiaresque erant . Quod si quis etiam a culpa vacuus in amicitiam eius inciderat , cotidiano usu atque illecebris facile par similisque ceteris efficiebatur . Sed maxime adulescentium familiaritates appetebat : eorum animi molles etiam et [aetate] fluxi dolis haud difficulter capiebantur . Nam ut cuiusque studium ex aetate f...

LATINO Seneca, “Epistulae morales ad Lucilium”, Epistula 95

VITA E OPERE Lucio Anneo Seneca (Cordova, 4 a.C. – Roma, 65) apparteneva a una ricca famiglia equestre spagnola ed era figlio del famoso Seneca il Retore. Da giovane, fu portato a Roma dalla zia materna; e ricevette un’ottima educazione letteraria e storica, completata con studi di retorica e di filosofia: i suoi maestri furono: -          Sozione di Alessandria, vicino alla scuola stoico-pitagorica dei Sestii -          lo stoico Attalo, cultore di scienze naturalistiche -          Papirio Fabiano. Intorno al 26 d.C. si recò in Egitto per motivi di salute, con suo zio, il prefetto Gaio Valerio. Le sue condizioni di salute migliorarono, anche grazie alle cure della zia materna . Tornato a Roma, intorno al 33-34 d.C., ottenne la questura, il primo grado del cursus honorum ; si dedicò all'attività oratoria, ottenendo fama e successo. Scrisse la Consolatio ad...