Marco Aurelio, Εἰς ἑαυτόν, Colloqui con se stesso, VII, 9

 Marco Aurelio, Εἰς ἑαυτόν, Colloqui con se stesso, VII, 9


Πάντα ἀλλήλοις ἐπιπλέκεται καὶ ἡ σύνεσις ἱερά, καὶ σχεδόν τι οὐδὲν ἀλλότριον ἄλλο ἄλλῳ: συγκατατέτακται γὰρ καὶ συγκοσμεῖ τὸν αὐτὸν κόσμον. κόσμος τε γὰρ εἷς ἐξ ἁπάντων καὶ θεὸς εἷς δἰ ἁπάντων καὶ οὐσία μία καὶ νόμος εἷς, λόγος κοινὸς πάντων τῶν νοερῶν ζῴων καὶ ἀλήθεια μία, εἴγε καὶ τελειότης μία τῶν ὁμογενῶν καὶ τοῦ αὐτοῦ λόγου μετεχόντων ζῴων. 


Tutte le cose si intrecciano tra loro e il loro legame è sacro, e si può dire che non ci sia cosa estranea alle altre, perché tutte sono coordinate e concorrono all'ordine del medesimo cosmo. Unico, infatti, è il cosmo formato da tutte le cose, unico il dio che pervade ogni cosa, unica la sostanza, unica la legge, comune la ragione di tutti gli esseri provvisti di intelligenza, unica la verità, poiché unica è pure la compiutezza degli esseri che hanno la stessa origine e partecipano della stessa ragione.

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