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ALFABETO E PRONUNCIA
L'alfabeto latino ha più consonanti di quello italiano, Alle ventuno lettere dell'alfabeto della lingua italiana, in latino bisogna aggiungere k, x e y:
A B C D E F G H I K L M N O P Q R S T U V X Y Z
Le vocali sono sei:
A E I O U Y
L'insieme di due vocali che si pronunciano con una sola emissione di voce si chiama dittongo. In latino i dittonghi più comuni sono:
ae che si legge e aperta
Caesar
Aetas
oe che si legge e chiusa
Corna
Oboedio.
Quando ci sono due puntini (dieresi) sulla e di questi dittonghi le vocali si pronunciano separatamente.
Poëma
Poëta
Le consonanti si pronunciano, in genere, come in italiano, tranne alcune eccezioni:
Il gruppo ph si pronuncia f
Es.
philosophus (filosofo)
Pharsalus
Phoebus.
Il gruppo gl si pronuncia sempre come nella parola "anglicano".
Il gruppo ti seguito da una vocale si legge zi
Es.:
amicitia
gratia
avaritia
Quando il gruppo ti è accentato oppure è preceduto da s, x, t si legge ti come è scritto
Es.:
hostia
bestia
Attius
Sextius
Antiochus.
L'ACCENTO
L'accento, in latino, cade sempre sulla penultima sillaba, se questa è lunga; cade invece sulla terzultima, se la penultima è breve.
Nelle parole monēre, timēre, debēre, docēre, ecc., la voce deve fermarsi sulla vocale sulla quale c'è il segno di lunga (-).
Nelle parole scribere, legere, ducere, facere, la voce deve fermarsi sulla vocale precedente a quella sulla quale c'è il segno di breve (archetto).
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