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Soldati: Tiberio Gracco

La vita dei Soldati italiani secondo Tiberio Gracco - da La Vita di Tiberio Gracco di Plutarco

(…) τὰ μὲν θηρία τὰ τὴν Ἰταλίαν νεμόμενα καὶ φωλεὸν ἔχει, καὶ κοιταῖόν ἐστιν αὐτῶν ἑκάστῳ καὶ κατάδυσις, τοῖς δ' ὑπὲρ τῆς Ἰταλίας μαχομένοις καὶ ἀποθνῄσκουσιν ἀέρος καὶ φωτός, ἄλλου δ' οὐδενὸς μέτεστιν, ἀλλ' ἄοικοι καὶ ἀνίδρυτοι μετὰ τέκνων πλανῶνται καὶ γυναικῶν, οἱ δ' αὐτοκράτορες ψεύδονται τοὺς στρατιώτας ἐν ταῖς μάχαις παρακαλοῦντες ὑπὲρ τάφων καὶ ἱερῶν ἀμύνεσθαι τοὺς πολεμίους· οὐδενὶ γάρ ἐστιν οὐ βωμὸς πατρῷος, οὐκ ἠρίον προγονικὸν τῶν τοσούτων Ῥωμαίων, ἀλλ' ὑπὲρ ἀλλοτρίας τρυφῆς καὶ πλούτου πολεμοῦσι καὶ ἀποθνῄσκουσι, κύριοι τῆς οἰκουμένης εἶναι λεγόμενοι, μίαν δὲ βῶλον ἰδίαν οὐκ ἔχοντες (Plutarco, T. Gracco, 9)


Traduzione 

Gli animali selvatici che vivono in Italia hanno tutti un rifugio dove vivere tranquilli; invece, quelli che combattono e muoiono per l’Italia hanno solo l’aria e la luce: niente di più. Non hanno una casa, né un posto stabile dove stare, e vagano con mogli e figli al seguito. I comandanti ingannano questi soldati, dicendo loro di difendere le proprie case e le tombe degli antenati dai nemici, ma nessuno di questi soldati ha davvero una casa o una tomba familiare da proteggere. Combattono e muoiono per gli interessi di altri, per ricchezze e lussi che non avranno mai, eppure sono considerati i padroni del mondo, nonostante non possiedano nemmeno un pezzo di terra che sia davvero loro.


Traduzione antica 

(…) Le fiere che abitano l’Italia hanno ognuna una tana e un covile dove vivono tranquille; coloro invece che combattono e muoiono per l’Italia non hanno che l’aria e la luce che respirano: nient’altro. Nessuna casa, nessun luogo stabile in cui vivere, ma vagano con moglie e figli appresso. Quelli che li comandano, ingannano questi soldati quando nell’imminenza delle guerre li esortano a difendere il proprio focolare e le tombe degli antenati dagli attacchi dei nemici: nessuno di questi soldati, infatti, e sono tantissimi, ha il suo altare familiare e tanto meno una cappella degli antenati morti. Essi combattono e muoiono per gli interessi altrui, per ricchezze e lussi che non avranno mai, e -ciononostante- sono considerati i padroni del mondo, pur non possedendo nemmeno una zolla di terra che sia effettivamente loro.

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