In greco antico esiste un verbo che racchiude il senso dell’attesa. Non descrive il futuro: lo anticipa, lo prepara. Quel verbo è μέλλω (méllō).
Tra le forme verbali più suggestive della lingua greca, μέλλω significa “essere sul punto di”, “avere in animo di”, “stare per fare qualcosa”. Pur essendo morfologicamente un presente, il suo significato è proiettato in avanti: esprime un’azione imminente, sospesa tra l’intenzione e la realizzazione.
Le grammatiche (Smyth §1864, Goodwin §1425) lo definiscono come il verbo dell’attesa, spesso riferito a un futuro prossimo. Il greco conosce anche un futuro semplice, μελλήσω (mellḗsō), ma è raro e tardo: la lingua classica non ne sentiva la necessità, perché μέλλω già contiene in sé l’idea di ciò che sta per accadere.
Questo verbo introduce l’infinito, che ne completa il significato:
μέλλω ζῆν — “sto per vivere”
μέλλω θαρρεῖν — “sto per trovare coraggio”
μέλλω ἀποθανεῖν — “sto per morire”
Platone, nel Timeo (28a), scrive:
«Πᾶν ὃ μέλλει γενήσεσθαι» — “ogni cosa che è sul punto di nascere.”
μέλλω è il verbo della soglia. Non descrive ciò che è già avvenuto, ma ciò che è inevitabilmente prossimo. Sta tra l’essere e il divenire, tra il silenzio e la parola, tra l’intenzione e l’azione.
Nel suo significato, il tempo si sospende: non avanza, ma trattiene il fiato. μέλλω nomina ciò che ancora non è accaduto — ma che già vive nell’intenzione.
Riferimenti bibliografici:
Platone, Timeo 28a H. W. Smyth, Greek Grammar, §1864 W. W. Goodwin, Greek Grammar, §1425 LSJ, lemma μέλλω
#grecoantico #linguagreca #filosofia #grammatica #Platone #Timeo #μέλλω #linguaggio #pensiero #attesa
Commenti
Posta un commento