Dante Inferno canto III
Di sera, Dante arriva davanti alla porta dell'inferno dove legge la terribile frase incisa su di essa, scura e misteriosa. Virgilio, però, prende per mano il suo timoroso discepolo e lo introduce nelle "segrete cose", ma l'orrore infernale è troppo grande e Dante comincia a piangere. Cerca di superare la viltà, frena le sue lacrime, ma non riesce a fare altrettanto con il dubbio e spavento che gli cingono la testa come un cerchio di ferro. Dante sente i pianti, i sospiri, i lamenti, le voci adirate, le bestemmie contro Dio e contro il genere umano e la propria stirpe di moltissimi dannati che riempiono l'atmosfera scura come il turbine che agita le spiagge sabbiose del mare. Confuso e smarrito, Dante desidera sapere chi siano le anime così punite. Sono gli ignavi, coloro che hanno vissuto "sanza infamia e sanza lodo", senza partito e senza ideali, pigri e neutrali, insieme agli angeli che non si schierarono né a favore di Dio né dalla parte di Lucifero ...