Il cane millantatore al banchetto da Esopo
Un uomo preparava un sontuoso pranzo per invitare alcuni amici e parenti. E il suo cane chiamava un altro cane, dicendo: "O amico, vuoi pranzare insieme a me domani?".
E l'altro (quello) accettò l’invito con piacere e il giorno seguente giunse a casa
dell’amico, dicendo nel cuore: “Oggi mi nutrirò e mangerò fino alla sazietà".
Il cuoco allora, avendolo visto mentre si avvicinava (lett. che si avvicinava) alle pentole, (lo) afferrò per un piede e subito lo lanciò fuori dalla finestra.
Domandando(gli) gli amici come avesse mangiato e perchè uscisse dalla finestra, rispose: ”Ho pranzato ottimamente ma, ubriacatomi a causa dell’abbondante vino, ignoro la strada donde uscivo".
E il cane millantatore e orgoglioso si allontanò per cercare un osso (come) rimedio della fame.
E l'altro (quello) accettò l’invito con piacere e il giorno seguente giunse a casa
dell’amico, dicendo nel cuore: “Oggi mi nutrirò e mangerò fino alla sazietà".
Il cuoco allora, avendolo visto mentre si avvicinava (lett. che si avvicinava) alle pentole, (lo) afferrò per un piede e subito lo lanciò fuori dalla finestra.
Domandando(gli) gli amici come avesse mangiato e perchè uscisse dalla finestra, rispose: ”Ho pranzato ottimamente ma, ubriacatomi a causa dell’abbondante vino, ignoro la strada donde uscivo".
E il cane millantatore e orgoglioso si allontanò per cercare un osso (come) rimedio della fame.
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